Pur essendo l’unico non apriliano della nuova Giunta, l’Assessore all’Urbanistica Salvatore Codispoti sembra avere un’idea piuttosto chiara della nostra città.
Abbiamo incontrato ieri il nuovo responsabile dell’ufficio con delega anche alle Borgate, sicuramente uno dei punti più delicati del suo mandato.
A due settimane dal suo insediamento ufficiale, abbiamo provato a scoprire le linee guida del percorso urbanistico di Aprilia nei prossimi 5 anni.
Conoscevo in generale la storia di Aprilia, ma ovviamente ci sono ancora dei dettagli che vanno ancora studiati e valutati. Un’idea di fondo, comunque, me la sono fatta. La prima cosa che risalta agli occhi è l’elevato abusivismo. Una realtà che per certi versi ricorda quella romana, anche se le ragioni sono differenti: ad Aprilia il fenomeno è dovuto alle seconde case. Il pericolo di un ulteriore sviluppo di questo fenomeno, al momento attuale, sembra stoppato dal ciclo edilizio non favorevole, ma le attività di controllo e prevenzione non vanno rallentate. Non dobbiamo poi nasconderci che oltre 20.000 apriliani hanno carenza di servizi primari, cosa su si deve necessariamente lavorare. Allo stesso tempo, però, sono convinto che Aprilia abbia grandi potenzialità: i centri di medie dimensioni sono da tutti considerati come i motori della ripresa economica. La valenza agricola di qualità e la storia industriale sono il segnale di una forza che la città possiede e deve riscoprire. L’aumento delle popolazione, il reddito medio IRPEF, l’aumento delle immatricolazioni della auto, l’età media molto bassa rispetto ad altre realtà del Lazio, la vicinanza con Roma e con il mare, le peculiarità paesaggistiche, il tenore di vita: tutti questi fattori indicano che la città di Aprilia ha delle potenzialità da non sottovalutare.
Il recupero delle Borgate sarà uno degli aspetti su cui lavorerò, ma di certo non può essere l’unico. Per recuperare l’abusivismo serve che i punti di forza della città si rafforzino ancora di più, per mantenere il loro ruolo di traino di tutta la realtà apriliana. L’abusivismo è un pezzo dell’economia di Aprilia, e per questo va ricondotto all’interno delle regole generali della pianificazione: le varianti di salvaguardia a cui si sta lavorando servono proprio a questo scopo. A queste, però, vanno affiancate delle risorse che vadano a servire non solo le Borgate, ma l’intera città. Non possiamo avere uno sviluppo a due velocità, la crescita di un settore deve essere utilizzata per spingere in avanti la riqualificazione dell’abusivismo.
Le pianificazioni per riqualificare quella che il Sindaco chiama “l’altra città” avvengono per gradi. Prima c’è stata la variante di recupero, ora siamo nella fase di approvazione del 40% delle pianificazioni attuative. Dobbiamo dare impulso al restante 60%, e lo faremo già nelle prossime settimane. I primi risultati, secondo me, potrebbero essere tangibili già nel giro di un anno. Ciò non vuol dire che saranno risolti tutti i problemi, ma che si inizieranno a vedere i segnali di una ripresa evidente.
Uno dei punti fermi dovrà essere la riqualificazione delle stazioni ferroviarie. Tra le grandi qualità di Aprilia c’è la forza del settore mobilità, e questo impulso va sostenuto mettendo in campo tutta una serie di provvedimenti riguardanti lo sviluppo di questo ambito. Il lavoro fatto dalla precedente Amministrazione in tema di rigenerazione urbana non deve essere trascurato o ignorato. I progetti andranno rivisti, ma il lavoro non dovrà ricominciare da zero, assolutamente. Nella storia di Aprilia le scelte urbanistiche sono state caratterizzate dalla episodicità, nel senso che non c’è mai stato un vero progetto globale di sviluppo. Il nostro compito è creare un contenitore generale che preveda al suo interno di sviluppare un documento programmatico generale che tenga insieme tutto ciò che si è pensato per favorire lo sviluppo della città. Questo documento programmatico va sviluppato nel giro di poche settimane, altrimenti rischiamo di tenere bloccata tutta la città. Le scelte che lo caratterizzeranno andranno discusse in seno alla maggioranza, ma in tempi tutto sommato brevi per poi dare avvio allo sviluppo del piano che verrà predisposto.
di Massimo Pacetti