Oltre ad un problema giudiziario, il rinvio a giudizio del Sindaco Terra impone una riflessione sulla credibilità della sua figura.
A sollevare la questione è Aprilia Possibile, che ricorda le parole del primo cittadino all’indomani della notifica dell’avviso di garanzia nei suoi confronti.
Ad inizio 2017, quando il caso “rimborsi facili” esplose, Terra affermò che non si sarebbe ricandidato in caso di rinvio a giudizio.
Ad elezioni concluse, in teoria, il passo da compiere sarebbe quello delle dimissioni, già scartate dal Sindaco a meno di una richiesta palese della sua maggioranza.
Il punto – sottolineano i responsabili di Aprilia Possibile – è esclusivamente politico.
Non gioiamo certamente delle disgrazie giudiziarie di un Sindaco.
Al quale, peraltro, pur con critiche feroci, abbiamo dato sostegno al ballottaggio conto il ritorno di una classe dirigente tanto nefasta per la nostra città.
Ma serietà, rispetto per gli elettori e onestà intellettuale ci impongono di chiedere all’attuale Sindaco con quale credibilità, agli occhi dell’intera comunità Apriliana, possa continuare a svolgere il proprio mandato, dopo esser venuto meno ad una promessa così chiara.
L’accerchiamento del primo cittadino, inevitabile in una situazione del genere, non accenna ad allentarsi.
Anzi, si fa sempre più stringente.
di Massimo Pacetti