A partire da oggi, Sfera Magazine offre ai suoi lettori un reportage a puntate (con cadenza settimanale) sui luoghi della Battaglia di Aprilia. Come punto di partenza abbiamo scelto la Tenuta Calissoni Bulgari che, oltre ad ospitare nei suoi 60 ettari alcune peculiarità territoriali che incontrarono gli eserciti coinvolti negli scontri del 1944, è anche la sede di una mostra allestita dall’Associazione Storico Culturale The Factory 1944, che ci accompagnerà nel nostro viaggio nel tempo al quale ci dedicheremo nella seconda parte del nostro reportage.
Le prime tre puntate del nostro reportage saranno dunque dedicate alla storia della famiglia Calissoni Bulgari. Grazie alla collaborazione delle signore Francesca e Laura Calissoni, approfondiremo la storia della famiglia all’interno del territorio apriliano, della Chiesa della Madonna del Buon Riposo e del rapimento della signora Anna Bulgari e del figlio Giorgio, avvenuto nel 1983 proprio in questa Tenuta.
La famiglia Calissoni Bulgari arrivò ad Aprilia nel 1956. Tre anni prima Franco Calissoni, distintosi prima in Spagna come volontario nella Guerra Civile iniziata nel 1936 e poi nella Seconda Guerra Mondiale tanto da guadagnarsi l’appellativo di “Genarale”, aveva sposato Anna Bulgari, appartenente alla famiglia dei noti gioiellieri. Fu proprio il padre della signora Anna, Costantino Bulgari, a regalare un terreno ad Aprilia, in zona Buon Riposo, ai coniugi.
Ma non si trattava di certo della stessa zona Buon Riposo di oggi, con una stazione ed un centro commerciale a pochi chilometri di distanza. Eppure quel pezzo di terra isolato era quello che Franco Calissoni sognava: un terreno da poter trasformare in una oasi incontaminata, lontano dalle speculazioni edilizie e da tutto il “brutto” della città. Iniziò allora ad acquisire alcuni dei terreni confinanti al suo, che erano proprietà di due famiglie siciliane, i Russo ed i Greco. Raggiunti i 60 ettari, l’attuale estensione della Tenuta, il Generale Calissoni decise, all’inizio degli anni ’60, di dare una nuova impronta al suo terreno. Nel territorio pontino, infatti, la maggior parte dei terreni erano adibiti alla coltivazione del cotone, mentre la sua idea era quella di dare vita ad una azienda che si dedicasse alla produzione dell’olio. Una novità assoluta per l’epoca, ma che ha fatto dell’olio prodotto dalla Tenuta una delle eccellenze di Aprilia.
Nel 1976 fu aggiunto alla Tenuta un altro importante tassello: la chiesa. Intitolata alla Madonna del Buon Riposo, dal nome della collina su cui sorge quella zona della città di Aprilia, in breve tempo essa diventò un punto di aggregazione di primaria importanza per tutta la cittadinanza apriliana. Lo stile ricalca quello di tutti gli altri edifici presenti nella Tenuta, esclusi i due capannoni di recente costruzione, ovvero quello spagnolo. Come detto, nel 1936 Franco Calissoni partì volontario per prendere parte alla Guerra Civile spagnola. Durante il conflitto rimase ferito, e fu costretto ad osservare un lungo periodo di convalescenza nello Stato iberico. Fu proprio in occasione della sua permanenza forzata in Spagna che si innamorò dello stile architettonico locale, che volle trasporre nella terra di sua proprietà.
Ammalatosi sul finire degli anni ’90, l’ex Sindaco di Aprilia (carica ricoperta per un anno a metà degli anni ’60) Generale Franco Calissoni morì nel 2001, all’età di 87 anni. Per quasi mezzo secolo fece della sua casa un luogo di incontro per i concittadini: tante le gare di pesca organizzate presso il lago presente nella Tenuta; altrettante le gare podistiche e ciclistiche ospitate nei terreni che, in fondo, rappresentavano il giardino di casa sua. A prendere le redini della Tenuta e dell’azienda fu la vedova, la signora Anna Bulgari. Pur condividendo il progetto del marito di creare qualcosa di prezioso e che desse lustro alla città di Aprilia, non ne possedeva però l’entusiasmo. D’altronde, per tutta la vita, si era occupata d’altro. Come da tradizione di famiglia, anche la signora Anna, oggi 91enne, si è occupata di oreficeria. In particolare, è autrice di una delle più importanti raccolte dedicate ai maestri argentieri, gemmari ed orafi dello Stato della Chiesa, raccolta donata alla città di Arezzo che le ha conferito anche la Cittadinanza Onoraria. L’unica cosa che, dopo la morte del Generale, rimase uguale fu l’apertura al pubblico della chiesa, che tutte le domeniche alle 17 ospitava la funzione religiosa. E che si confermava una volta di più come punto nevralgico della vita della Tenuta. Purtroppo, a causa di alcune vicissitudini, alcuni anni fa anche questa tradizione fu costretta a ridimensionarsi, con la conseguente “chiusura” ed allontanamento della Tenuta Calissoni Bulgari dagli occhi degli apriliani.
Questa tendenza ha iniziato ad invertirsi a partire dal 2008, quando la Tenuta e l’azienda sono state rilevate da Laura Calissoni, primogenita di Franco Calissoni ed Anna Bulgari. Un legame speciale quello tra la signora Laura e la Tenuta, che parte ancora una volta dalla Chiesa dalla Madonna del Buon Riposo. Il Generale Calissoni donò proprio l’edificio consacrato alla figlia, che se ne sarebbe dovuta prendere cura. A coadiuvarla nel lavoro all’interno dell’azienda, con un ruolo legato alla promozione dell’immagine, è giunta negli ultimi anni la sorella Francesca, il cui scopo principale è quello di intessere relazioni con le associazioni, le realtà imprenditoriali e quelle istituzionali della città.
Tra i legami più saldi, quello creato a partire dal 2014 con l’Associazione Storico Culturale The Factory 1944, che ci guiderà nelle successive puntate all’interno delle battaglie della Seconda Guerra Mondiale combattute sul suolo laziale e, in particolare, quelli che hanno riguardato il territorio apriliano e le zone limitrofe. Le visite guidate, organizzate in occasione di ricorrenze ed altri appuntamenti di rilevanza storica, rappresentano una nuova occasione di apertura della Tenuta alla città, che ha così potuto riappropriarsi di uno dei suoi patrimoni.
di Massimo Pacetti