L’ex Consigliere Comunale Ornella Pistolesi entra a gamba tesa sul Consigliere Regionale Tripodi e sul Ministro dell’Interno Salvini sulla questione inceneritori.
Tra i promotori del Movimento Legge Rifiuti Zero e da sempre in prima linea sui temi ambientali, la rappresentante della Rete dei Cittadini scende in campo per dimostrare l’erroneità dei presupposti su cui si basano le proposte regionali e nazionali della Lega.
A partire da quella che la stessa Pistolesi definisce propaganda
piena di banalità e disinformazione.
Non esistono “moderni termovalorizzatori”, ma solo pericolosi inceneritori.
Il solo camino di Brescia produce 163.000 tonnellate annue di rifiuti tossici, appena un po’ meno dei rifiuti urbani che l’intera regione Veneto (73% di RD) smaltisce in discarica (233.000 tn/a).
L’inceneritore di Acerra produce oltre 150.000 tn di rifiuti tossici e pericolosi che vanno smaltiti in discarica perché nulla si crea né si distrugge.
Alle ceneri vanno aggiunte le emissioni inquinanti “smaltite” in atmosfera, che viene così trasformata in una discarica a cielo aperto di rifiuti tossici e pericolosi.
La strada proposta dalla Lega è dunque quella sbagliata, così come anche le direttive europee dimostrano.
L’ex Consigliere apriliano, infatti, mette in luce i criteri che l’Europa ha messo bene in chiaro per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti.
La Gerarchia Europea dei Rifiuti – spiega ancora la Pistolesi – contrappone, alla distruzione di materia, la riduzione della produzione dei rifiuti come primo obiettivo.
Ed incentiva, con importanti finanziamenti a partire dal 2020, l’Economia Circolare.
Ovvero un’economia capace di utilizzare gli scarti di produzione per processi industriali successivi.
Un’economia conveniente perché non spreca, competitiva perché punta su imprese pensanti e non pesanti.
Oltre che innovativa, non delocalizzabile, con importanti ricadute occupazionali.
L’allungamento della vita dei beni, il riuso, la produzione di beni durevoli, le attività di ricondizionamento, la riparazione, la decostruzione ed il riciclo riducono gli scarti, preservano il suolo, l’aria, l’acqua e le risorse naturali limitate e non rinnovabili.
Nonostante queste disposizioni, i termovalorizzatori, o inceneritori che dir si voglia, sono ancora uno spettro concreto.
di Massimo Pacetti