La nota di Filippo Fasano, attivista della sezione locale dell’Anpi, in merito alla messa in vendita dei calendari 2019 di Mussolini da parte di alcuni edicolanti di Aprilia ha suscitato non poche polemiche e commenti sui social network. Tra i vari “grazie a Lui che esistono Aprilia e l’Agro Pontino” e chi ha appoggiato la causa dell’ex professore di storia e filosofia, l’opinione pubblica si è vista spaccarsi in due. Nel dibattito, in queste ore ancora aperto, ha voluto aver voce anche il dottor Andrea Scaraglino, esperto in storia moderna e contemporanea, che ha così commentato:
E’ una fortuna per la nostra città poter vantare una sezione dell’Anpi così attenta alla sensibilità politica della popolazione. L’ultimo contributo del presidente del circolo apriliano, pubblicato sulla stampa locale, ne è la riprova. Questa volta sono sotto accusa alcuni edicolanti di Aprilia, colpevoli di aver esposto e messo in vendita calendari raffiguranti Benito Mussolini. Fortunatamente per i commercianti in questione non si tratta ancora di un comportamento punito dalla legge, in quanto la norma a cui fa riferimento il prof. Filippo Fasano, la cosiddetta “legge Fiano” che avrebbe voluto inasprire la vigente legislazione sull’apologia di fascismo, non è mai entrata in vigore essendo stata approvata da un solo ramo del parlamento.
Al di là della precisazione circa la legge Fiano, il dottor Scaraglino invita, il professor Fasano per primo, ad usare toni confacenti ad una tematica così delicata e di “notevole complessità storiografica”:
Ma entrando nel merito della questione politica e storica sollevata dall’Anpi, non si possono non notare i toni da bar sport con cui sono state affrontate tematiche di notevole complessità storiografica. Ed è un fatto preoccupante l’uso di una certa dialettica se utilizzata da una delle colonne dell’istruzione superiore della città. Il deserto culturale in cui Aprilia è sprofondata negli ultimi decenni richiederebbe un dibattito scientifico assai diverso. Un confronto che esuli da sterili e buffonesche polemiche di parte che, in questo caso, vanno a colpire solamente qualche innocente commerciante e una manciata di goliardici buontemponi. E’ davvero questa la sfida culturale che l’Anpi vuole proporre alla città di Aprilia?
Al netto di quella che oggettivamente è la storia della nostra città, quale miglior ragione di esistere per una sezione locale dell’Anpi se non quella di promuovere un serio e costruttivo dibattito culturale, in simbiosi con le diverse anime del tessuto sociale cittadino? L’auspicio è che il 2019 sia l’anno del confronto, dell’arricchimento reciproco e del dialogo. La lezioncina morale a chi lavora, invece, lasciamola nell’anno vecchio.
La nota del dottor Scaraglino termine con la definizione di fascismo dello storico Zeev Sternhell suggerendo una nuova tematica su cui dibattere e confrontarsi:
Chi scrive, per manifestare la propria disponibilità in tal senso, si permette di chiudere queste poche righe con un consiglio di lettura: le parole dello storico israeliano Zeev Sternhell (di certo non un pericoloso terrorista nero) che in merito al fenomeno fascista così si è espresso: “[il fascismo è] una concezione rivoluzionaria , sintesi ideologica di nazionalismo organico e socialismo anti-marxista”. Personalmente credo che questo sia un terreno di confronto più stimolante rispetto al calendario del duce. L’Anpi e il suo presidente raccoglieranno il suggerimento?