La pulizia del viso classica, che consiste nella tortura di punti neri e brufoli accompagnata da getti di vapore, è ormai superata. Esistono oggi pulizie del viso meno invasive e da cui si traggono maggiori benefici.
I nuovi metodi di pulizia del viso sfruttano innovazioni tecnologico-estetiche già utilizzate ad altri scopi e per altre zone del corpo. Un esempio è rappresentato dagli ultrasuoni, vibrazioni sonore ad altissima frequenza già utilizzate per la cavitazione, contro la cellulite, o contro smagliature, ipotonia, adiposità varie, o ancora per massaggi, drenaggio linfatico, e trattamenti antietà. Gli ultrasuoni sono adesso utili anche a pulire il viso dalle impurità: esfoliano dolcemente la pelle di viso, collo, e décolleté rimuovendo le cellule morte. Sono trasmessi alla pelle tramite una spazzola che vibra ad altissima frequenza, e tramite la sonoforesi è possibile anche veicolare i principi attivi in profondità. Il trattamento è indolore e non lascia gli antiestetici segni della pulizia classica.
Altro metodo è il peeling con acido glicolico, acido ricavato dalla canna da zucchero, dalla barbabietola o dall’uva immatura. Consente un’esfoliazione molto profonda e quindi di rimuovere facilmente le impurità, ed è generalmente preferita da chi soffre di acne o ha macchie cutanee. L’acido glicolico agisce su fibroblasti e cellule basali stimolandone l’attività e rende la pelle più liscia e tonica, in modo del tutto indolore.
Un terzo tipo di pulizia del viso sfrutta l’ossigeno: si produce ossigeno ad altissima concentrazione che viene poi perfuso in profondità con dei sieri idratanti tramite un macchinario a una pressione superiore a 3 bar. È utile soprattutto a chi ha bisogno di un trattamento antietà, perché agisce su rughe e segni del tempo e riossigena i tessuti dando un aspetto più sano e luminoso, ma può essere eseguito anche su pelli più giovani.
Floriana Francesca