Il gruppo Aprilia in Prima Linea denuncia il fenomeno dei furti sacrileghi al cimitero comunale chiedendo maggiore attenzione e sicurezza da parte dell’Amministrazione:
Sono settimane che riceviamo segnalazioni di una recrudescenza del fenomeno dei furti presso il cimitero comunale di Aprilia. In tutta Italia sono in aumento i furti sacrileghi, nel mirino degli sciacalli ci sono gli oggetti in rame, bronzo, ottone, le coperture in piombo, i vasi, portafiori e candelabri anch’essi in metallo ma anche giocattoli e fiori. Tale attività è direttamente correlata ai “predoni del metallo” che fondono il tutto vendendo poi il prodotto grezzo al mercato clandestino intascando laute somme a rischio praticamente nullo.
APL esprime nella nota dubbi circa l’efficacia del nuovo impianto di videosorveglianza e l’assenza di operatori addetti al controllo:
Esiste nello specifico del nostro cimitero, un evidente problema di sicurezza nonostante l’area sia munita di un impianto – evidentemente parziale – di videosorveglianza. Non esiste inoltre alcun operatore addetto al controllo e nella stanza del custode non vi è alcuna postazione video dove si possa tenere sotto osservazione la situazione. Nonostante il nuovo assetto gestionale varato dall’Amministrazione Terra che ha affidato il cimitero alla Progetto Ambiente, finora abbiamo solo visto lievitare di gran lunga i costi di gestione e ridurre le ore di apertura al pubblico. Vedremo nel corso dei prossimi mesi quale capolavoro gestionale è stato fatto. Piuttosto ora si deve fare fronte alle carenze strutturali e del servizio, che sono rimaste inalterate e anzi, con il passare del tempo, si stanno amplificando sempre di più.
Dubbi espressi dal gruppo anche riguardo il rincaro delle tariffe per le concessioni trentennali dei loculi (l’Amministrazione ha adeguato le concessioni cimiteriali alla media delle altre città del Lazio delle stesse dimensioni):
Se sommiamo poi l’aumento delle tariffe per i servizi cimiteriali avvenuto recentemente, che ha portato ad aumentare i prezzi di oltre il 30%, appare chiaro come l’Amministrazione intenda trattare il “caro estinto” solo come un bancomat per le casse pubbliche. Di conseguenza chiediamo con forza che, visto l’aumento degli introiti dovuto agli aumenti di cui sopra, almeno si proceda velocemente ad investire in un impianto di videosorveglianza efficiente, al fine di contrastare questo vergognoso fenomeno. Visto che a chiedere soldi e ad aggiornare i tariffari, ovviamente sempre in rialzo, gli Amministratori sono sempre veloci ed efficienti, stavolta lo siano anche nell’intervenire.