Accelerare la trasformazione digitale dei servizi pubblici nella Regione Lazio a vantaggio di imprese e cittadini. Questo l’obiettivo dell’accordo di programma quadro firmato dalla Regione Lazio, dall’Agenzia per l’Italia Digitale e dall’Agenzia per la coesione territoriale.
L’accordo prevede una serie d’interventi, finanziati attraverso oltre 26 milioni di euro provenienti in gran parte dal Programma operativo regionale 2014-20, che spaziano dai progetti di modernizzazione e messa in sicurezza delle infrastrutture digitali regionali fino ad arrivare al potenziamento di servizi digitali come il Fascicolo sanitario elettronico, lo Spid e ai pagamenti online verso le PA.
Attraverso l’accordo, AgID mette a disposizione della Regione molteplici strumenti tecnici, tra cui linee guida, iniziative di formazione mirate, regole d’interoperabilità, ambienti di test e simulazione e toolkit per lo sviluppo di siti e applicazioni. Lo scopo è facilitarla nel raggiungimento degli obiettivi della strategia nazionale e regionale di Crescita digitale 2014-20 e del Piano triennale per l’Informatica nella pubblica amministrazione.
La realizzazione dell’infrastruttura Cloud della Regione Lazio, un ampliamento della rete dei servizi accessibili dal cittadino tramite lo Spid, il sistema pubblico d’identità digitale, la promozione di un sempre più massiccio utilizzo del Fascicolo sanitario elettronico, grazie al quale è possibile avere completa traccia dei propri dati sanitari, la progettazione del nuovo portale istituzionale della Regione secondo le linee guida di Agid per migliorarne l’accessibilità da parte dei cittadini, la diffusione delle piattaforme digitali di pagamento e del loro utilizzo presso le Aziende sanitarie regionali e nell’ambito dei trasporti pubblici.
Uno dei progetti di maggior impatto riguarda la realizzazione del Cloud territoriale della Regione Lazio. Si tratta di un ampio programma che si propone l’adozione del paradigma “cloud-computing” in accordo con le strategie e gli indirizzi nazionali, in modo da superare la attuale frammentazione dei diversi Data Center esistenti nelle strutture regionali, riducendo i costi e migliorando efficienza e sicurezza delle infrastrutture digitali pubbliche.