Un festival della cultura identitaria, la proposta di Aprilia in Prima Linea

Nella conferenza stampa di questa mattina i rappresentanti di Aprilia in Prima Linea hanno annunciato le date di presentazione dei libri “Un futuro senza avvenire?” e “L’inganno antirazzista”.

Si è svolta questa mattina la conferenza stampa di Aprilia in Prima Linea alla presenza del Coordinatore Emanuele Campilongo, del Resp. Sicurezza Daniele Ippoliti e del Resp. Economia dott. Fabrizio Di Carlo. Nel corso di essa, sono state annunciate le date di alcuni importanti appuntamenti politico-culturali organizzati dal Sodalizio.

APL mira sempre più a farsi rappresentante coerente e verace sul nostro territorio – ha affermato Emanuele Campilongo – delle istanze e delle aspirazioni che si estrinsecano nell’odierno vento sovranista e identitario che spira non solo nel nostro Paese ma nell’Europa tutta.

E quindi da questa “volontà” sono scaturiti due appuntamenti meta politici che, nell’intenzione degli organizzatori , saranno utili in vista delle prossime elezioni europee di Maggio.

Consci che il moderno sovranismo è quanto mai vitale – ha proseguito Campilongo – ma che  al suo interno c’è un universo ideale ancora non del tutto organico, abbiamo deciso di consentire ai nostri concittadini di assistere alla presentazione di due importanti opere librarie che sicuramente serviranno a fare chiarezza. Il 6 aprile presenteremo insieme all’autrice Cristina Coccia, il libro “Un futuro senza avvenire?” – prosegue Campilongo – a cui parteciperà anche il prof. Massimo Pacilio, entrambi provenienti da Avellino. Mentre il 17 maggio sarà la volta di Stelio Fergola e del suo “L’inganno antirazzista”.

Un festival della cultura identitaria:

APL ritiene che si debba fortemente anteporre la formazione culturale e politica alla mera ricerca del consenso. Portare sul nostro territorio importanti autori sicuramente ricadenti nell’alveo di coloro che avversano l’attuale architettura europea, e le sue devianze politiche, rappresenta un’opportunità per tutti coloro che vogliono rinforzare i propri argini culturali. Ciò è difficile in un territorio di provincia come il nostro ma è possibile farlo con l’impegno. APL vuole lanciare anche una proposta in tal senso, rivolta a tutti quei gruppi politico culturali che si richiamano al cosiddetto “populismo”.

Vogliamo creare nella nostra città – ha affermato Fabrizio Di Carloun festival della cultura identitaria, lavorando in sinergia a chiunque apprezzi il tema e abbia questa volontà, coordinandosi adeguatamente. Speriamo che tale appello venga accolto ma nel caso contrario non escludiamo comunque di organizzarlo in solitaria. Mai come in questi anni, il mondo politico identitario ha dimostrato di essere florido e ricco di vitalità. Sono numerose le nuove case editrici che stampano libri e pubblicazioni molto importanti, che si sono aggiunte a quelle storiche, dando sempre più risalto alle tesi di chi non si arrende alle fallimentari ricette della società odierna tutta “abbattiamo i muri” e “accogliamoli tutti”.

Richiesta di eventi culturali nelle scuole:

Non sono mancati riferimenti più strettamente locali, infatti Daniele Ippoliti ha sottolineato come “siamo ancora in attesa che l’Assessore alla cultura del Comune di Aprilia dia seguito alla promessa fatta ad APL durante la presentazione di un libro nel mese di novembre dello scorso anno. Da allora – prosegue Ippoliti – non abbiamo più notizie sue e non ci sono stati eventi culturali di rilievo nelle scuole. I giovani hanno bisogno di idee e tesi per resistere contro lo sradicamento societario in atto, senza la cultura non possiamo garantirci un futuro diverso e migliore”. La riscoperta dell’Idea di Patria, l’orgoglio dell’appartenenza ad una stirpe e ad una Tradizione, sono dei cardini per noi irrinunciabili.

Da queste “idee forza” contrapposte alla melassa dei propugnatori della presunta “società dell’accoglienza”- sottolinea Campilongo – si creeranno le proposte per una nuova Europa dei Popoli e delle Nazioni. Non basta richiamarsi  ad un partito o a un leader, ripetendo sterilmente slogan o scimmiottando atteggiamenti – conclude Campilongo – bisogna spendersi per la diffusione e il radicamento delle nostre idee e solo dopo preoccuparsi di cosa far votare ai cittadini.

 

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