Tari, MovAp: “Le famiglie e le imprese apriliane hanno già dato”

Tra le proposte di MovAp per evitare l’ulteriore incremento della Tari l’applicazione del coefficente di efficientamento alla Progetto Ambiente.

Quanto emerge in questi giorni in merito agli aumenti ipotizzati per l’anno 2019 per la Ta.ri. lascia sconcertati in quanto si tratta dell’ennessimo aggravio di spesa per le famiglie e le imprese apriliane. L’aggiornamento dei canoni di conferimento all’impianto di Campoverde, che sarebbe alla base di questo aumento, fa si che la nostra città paghi un onere ambientale elevato per quanto riguarda la presenza del più grande impianto TMB della regione, ma ora per effetto delle nuove tariffe di conferimento decise con la determinazione del 26 febbraio 2019 della Regione Lazio gli apriliani potrebbero pagare una bolletta Ta. Ri. più elevata aumentando così il livello della tasse locali.

Evitare che tutto ciò si riperquota sui nostri cittadini è estremamente importante per scongiurare quel disincentivo alla raccolta differenziate che l’ennesimo aumento della Ta.ri potrebbe causare. Per questo riteniamo che sia importante agire su quel versante che più di ogni altro può assicurare questo obiettivo ovvero i costi sostenuti dalla società Progetto Ambiente che rappresentano la base per la determinazione della Ta.ri.

Le proposte di MovAp per evitare un ulteriore incremento della Tari:

I costi operativi della controllata comunale possono e devono essere oggetto di una specifica analisi da parte dell’amministrazione comunale in forza di quel controllo analogo che le spetta. I dati emersi in merito agli elevati costi sostenuti dalla Progetto Ambiente per i noleggi degli automezzi e all’utilizzo degli interinali attraverso affidamenti diretti ha lasciato perplessi non solo in merito all’entità delle somme spese, ma se non soprattutto al metodo utilizzato ovvero quell’affidamento diretto, e nel caso delle assunzioni quello della chiamata diretta, non in linea con i prinicipi della correttazza nella gestione delle pubbliche amministrazioni. Questa tipologia di costi rappresenta un primo insieme di voci su cui si può lavorare per un efficiente spending review in grado di trovare quelle risorse per evitare gli aumenti prospettati.

Secondo elemento su cui agire è per noi rappresentato dal c.d. coefficiente di efficientamento che il Consiglio Comunale potrebbe imporre di applicare alla società Progetto Ambiente ridurre gli sprechi e rendere più efficiente la sua struttura operativa. Oggi la società Progetto Ambiente rappresenta un isola felice per ciò che riguarda le decisioni di spesa e di investimenti, in quanto annualmente invia al consiglio comunale l’ipotesi di costi da inserire nel Piano Economico Finanziario ovvero l’insieme delle spese che dobbiamo coprire con la Ta.ri.. Tuttavia, non è mai stato presentato al consiglio comunale un resoconto in cui fosse chiaro la loro effettiva entità e se delle economie si fossero realizzate a beneficio del successivo Piano Economico Finanziario.

Mai nonostante le varie circolari del Mef ne dessero costante indicazione il Consiglio Comunale ha richiesto alla società di introdurre dei miglioramenti di efficienza nella gestione in grado di ridurre i costi complessivi. E’ bene ricordare che tra le componenti della Ta.ri riveste un ruolo importante il coefficiente di efficientamento. Basta guardare alle migliori esperienze italiane in primis Milano in cui accanto al controllo a consuntivo delle spese inserite nel Pef ed utilizzo a beneficio dei contribuenti delle eventuali economie realizzate, sempre viene imposto un coefficiente di efficientamento un inferiore al 5 per cento ovvero una riduzione dei costi da parte del gestore attraverso una più efficace gestione.

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