Era il 2004 quando, con la legge Martino veniva abolita in Italia la leva obbligatoria. Ne seguì un riordinamento dell’organizzazione delle Forze Armate italiane in cui i giovani non erano più legalmente obbligati a prestare il servizio militare, bensì per accedere all’Esercito, alla Marina o alle altre FF.AA. comparvero i ruoli di volontari in ferma prefissata.
Dopo 15 anni dall’emanazione di questa legge sono stati numerosi i dibattiti circa un possibile ritorno della celebre ‘naja’, tutti però non si sono mai risolti in un’azione concreta atta al ripristino del servizio militare obbligatorio. Adesso, invece, le forze politiche hanno intrapreso strade molto differenti dal passato, e, su proposta del deputato di Forza Italia Matteo Perego di Cremnago, è stata avanzata la proposta di reintroduzione della naja, ma in formato ridotto.
Infatti, non è corretto parlare di ritorno vero e proprio al vecchio sistema di leva obbligatoria, sostanzialmente perché non è previsto nulla di obbligatorio nel progetto presentato alla Camera, anzi, i giovani di età compresa fra i 18 e i 22 anni possono scegliere volontariamente se partecipare o meno. Non ci sarà retribuzione ed il periodo di ferma è di soli 6 mesi. L’intento della proposta di Perego è quello di far riavvicinare i giovani italiani alle tradizioni, alla cultura e all’identità nazionale mediante l’esperienza militare; non c’è addestramento alle armi ne al combattimento, piuttosto si è posta attenzione alla formazione nell’ambito della sicurezza informatica, della difesa dell’istituzione democratica e dell’ordinamento militare.
Il progetto è ora al banco del Senato, dove con ogni probabilità sarà approvato, dato il larghissimo consenso ottenuto fra i partiti già alla Camera.
Luigi Trama