Non accennano a placarsi le polemiche causate dall’arrembaggio dei pirati informatici che ha letteramente messo in ginocchio il Comune di Aprilia. L’attacco hacker ai server comunali, infatti, non ha causato solo seri imbarazzi politici ma anche e soprattutto il blocco di quasi tutti i servizi erogati al cittadino, nonché il rischio di perdita, alterazione o diffusione di dati personali e/o sensibili.
Un vero e proprio ginepraio, amplificato dal fatto che la notizia diffusa dal sindaco di un’email anonima con richiesta di riscatto in bitcoin, poi smentita ufficialmente dal Segretario Generale, che ha costretto il vicesindaco Lanfranco Principi a tenere una conferenza stampa, è stata successivamente di nuovo confermata dal consigliere di opposizione Davide Zingaretti, che ha ricevuto un’email analoga.
Proprio dal gruppo consiliare dell’ex candidato sindaco Giorgio Giusfredi, cui fa parte lo stesso Zingaretti, è arrivata stamattina un’interrogazione consiliare che chiede al sindaco la trasparenza fin qui negata.
I due consiglieri comunali, in merito agli attacchi hacker di cui è vittima costante il Comune di Aprilia, e relativamente al paventato rischio di fuga e diffusione incontrollata di dati sensibili di ignari cittadini, hanno interrogato il primo cittadino, dal quale chiedono risposta scritta, quali dati sono stati persi, quali sono gli uffici interessati dall’attacco hacker con conseguente perdita dei dati, con quale frequenza viene effettuato il backup dei dati e a quando risale l’ultimo, a quale lasso di tempo corrispondono i dati persi, quali sono le procedure che vengono utilizzate per garantire la sicurezza dei dati.