Si è svolta il 17 maggio la presentazione del libro di Stelio Fergola, “L’inganno antirazzista” presso il Cult Room Sheeba di Aprilia. Grande affluenza di pubblico che si è dimostrato interessato al tema dell’immigrazione. Il primo a parlare è stato Emanuele Campilongo, coordinatore dell’evento che si è così espresso: “Ciò che è accaduto al Salone del libro di Torino è preoccupante il clima di “caccia alle streghe” nei confronti di chi ha un modo diverso di vedere le cose, non potrà che portare conseguenze nefaste per la nostra Nazione. Stiamo notando un ritorno della censura come metodo politico ad opera di un ambiente politico culturale ormai alla frutta, e non più in grado di produrre alcunché se non riproporre i mantra “politically correct” tanto graditi alla finanza globalista e ai radical chic sinistroidi”. Il coordinatore di APL conclude dicendo: “Il coraggioso libro di Stelio Fergola fatto nell’epoca dell’impossibilità di dichiararsi contrari a questo nuovo verbo internazionalista, omologante e progressista è un mattone fondamentale per chi vuole comprendere e reagire. Il metodo di bollare di «razzismo» qualsiasi opinione contraria al «vangelo progressista», da parte delle élites politico-culturali di sinistra e della Chiesa ormai mostra la corda. Ultimo appiglio di chi è senza argomenti”.
La parola è poi passata a Fergola. “Siano benedetti i confini nazionali: perimetrano il territorio, ma garantiscono diritti, spazi giuridici ed economici, tutelando anche coloro che hanno il permesso di entrare, per ragioni turistiche o di affari. I confini sono garanzia di politiche sociali, manifestazioni di uno Stato forte e interventista per le fasce deboli della popolazione”. Queste le parole dell’autore che ha fatto intendere quanto questo libro voglia aggredire il politicamente corretto.
Nel proprio comunicato stampa APL afferma come il sistema politico attuale si nasconda dietro ad un “antirazzismo” di facciata. Il libro di Fergola si dimostra coraggioso verso l’impossibilità di dichiararsi contrari a questo nuovo verbo internazionalista che sta demolendo le differenze culturali. Fergola compie un vero excursus di tutte le contraddizioni e i drammi del buonismo e della retorica. APL conclude la sua nota affermando come “L’inganno antirazzista” sia <<un’impietosa fotografia della realtà>>, dove la classi deboli devono piegarsi al ‘dogma’ dell’integrazione e di quanto sia importante riscoprire i legami propri di ogni popolo attraverso la storia e il territorio. «Perché custodire e trasmettere le differenze che caratterizzano il pianeta non è una opinione tra tante, ma il solo modo possibile per continuare a garantire la sopravvivenza dei popoli e delle identità».
F.Z.