Si è tenuto oggi presso l’ex birreria Brancaleone in via Marconi 103 l’incontro organizzato da Rigenerazione Apriliana con la senatrice Monica Cirinnà, già presente nei scorsi mesi in città.
Si è rinnovato, dunque, il dibattito sui diritti civili in Italia, diritti per i quali la senatrice si batte da anni. Una grande cornice di pubblico ha partecipato all’evento. Presente anche l’Assessore Francesca Barbaliscia.
La senatrice Cirinnà ha, innanzitutto, ripercorso le tappe che hanno portato all’approvazione della legge sulle unioni civili:
“Era il 1988 quando in Italia venne depositata la prima richiesta dei diritti per le coppie che convivevano senza specificare il tipo di coppia. Niente di diretto sulle coppie omosessuali perché nominarli in Parlamento significava accettare la loro esistenza. Per il diritto italiano gli omosessuali non sono esistiti fino alla legge 76 del 2016. Per le leggi sulle unioni civili ci è voluto un po’ per una parte del governo rimasta omofoba, per il Movimento che ha sempre mantenuto una posizione massimalista “O matrimonio o niente”. Con il tempo anche il Movimento h capito che era necessario passare per istituti secondari“.
E’ stato affrontato anche il tema della step child adoption, tematica particolarmente a cuore alla senatrice, che afferma:
“Una parte della maggioranza dell’epoca ostacolava la legge. Noi del PD avevamo fatto un accordo con il M5S che una volta arrivato in aula, il 16 febbraio, ha visto il dietrofront del Movimento sulla legge sulle adozioni. Nessuno dei 5 punti della legge andava bene al Nuovo Centro Destra: un istituto di diritto pubblico per i matrimonio, l’estensione di tutti i diritti sociali anche per gli omosessuali, la reversibilità della pensione. Ora questa proposta è legge ma ho avuto i bastoni fra le ruote fino a un’ora prima del voto”.
Alla senatrice è stato chiesto anche un parere sul DDL Pillon, la legge sull’affidamento condiviso:
“Il DDL Pillon è un documento molto pericoloso, che va a colpire i diritti. Non è il solo tentativo di attaccare i diritti delle donne per dare personalità giuridica all’embrione, ovvero una legge che smonterebbe la legge 194 e dichiarerebbe l’aborto come omicidio. Sono tutti tentativi di colpire i diritti delle donne, come quanto visto a Verona qualche mese fa. Ciò che indigna è che a questa manifestazione ha partecipato anche il Ministro dell’Istruzione, della scuola pubblica; il Ministro dell’Istruzione non può appoggiare qualcosa che va ad attaccare i diritti delle donne.”
L’ultima domanda è stata sull’importanza del Pride e su quanto si ancora necessario in Italia:
“I Pride sono tutti necessari, specie quello di Roma. Ciò che importa è che i Pride si facciano anche nelle piccole città, nei piccoli borghi dove c’è più bigottismo e oscurantismo. Di recente sono stata al Pride di Vercelli. Sono necessari perché simbolo della richiesta di diritti, è importante che ai Pride ci vadano più gli etero che i gay, perché questo sarebbe un segnale importante. Il Pride è ‘orgoglio’ come dice la parola, perciò anche un Sindaco dovrebbe partecipare, in quanto rappresentante dei cittadini.”
L’incontro con la senatrice Cirinnà si è concluso con un omaggio floreale da parte dei ragazzi di Rigenerazione Apriliana.
Federica Zecchi