Il sindacato di Polizia dice la sua su una possibile riforma della giustizia.

A seguito degli scandali che hanno visto coinvolti i magistrati, il sindacato di Polizia esprime le sue idee in merito ad una riforma della giustizia.

I recenti avvenimenti che hanno fatto emergere comportamenti eclatanti e non certamente idonei da parte di alcuni importanti magistrati, con trame politiche a danno o a vantaggio di loro stessi colleghi, hanno indotto LeS (Libertà e Sicurezza Polizia di Stato), sindacato autonomo che si sta spendendo molto per una vera riforma del Corpo ma anche per la tutela dei Poliziotti, a manifestare con chiarezza il proprio pensiero al riguardo.

Ecco l’intervista al portavoce nazionale, Elvio Vulcano.

D.: Vulcano, nei giorni scorsi gli organi di informazione hanno dato molto risalto a notizie di incontri più o meno riservati tra importanti magistrati e politici di primo piano, sembra per condizionare nomine presso alcune procure italiane. Sappiamo che LeS, il sindacato di Polizia di cui Lei è il portavoce nazionale, ha idee chiare in merito.

R.: “E’ vero, LeS è un sindacato da sempre schierato apertamente per il rispetto e la separazione dei ruoli tra magistrati e poliziotti. I due ruoli, cioè quello dell’inquirente e quello dell’organo requirente non possono più essere confusi e, soprattutto, non possono essere più tutti e due nelle mani dei magistrati.”

D.: Cosa propone LeS al riguardo?

R.: “Spero che il Governo voglia ascoltare anche le forze dell’ordine prima di indire una riforma della giustizia. Il nostro sindacato, come primo punto programmatico ha, come cardine lo Stop al Magistrato Poliziotto. Per noi, questo è un punto focale, voluto dal nostro Segretario Generale Giovanni Iacoi. Il programma connesso allo statuto, precisa: “il magistrato torni a fare il magistrato, il poliziotto torni a fare il poliziotto. Questo è un tema nodale per garantire il giusto processo. Siamo l’unica Nazione al mondo dove la titolarità delle indagini di polizia giudiziaria non è prerogativa della Polizia ma della Magistratura. Questo costituisce un’incomprensibile stortura del sistema, che non trova alcuna giustificazione tecnica/giudiziaria, né alcuna necessità politica se non quella di avvantaggiare la Magistratura o parte di essa a discapito sia della Polizia che del cittadino, al quale, spesso, si rischia di non garantire la giustizia che legittimamente si aspetta.”

D.: Lei è il portavoce di LeS, vuol dirci come la pensa il Vostro Segretario Nazionale?

R.: “Giovanni Iacoi, appunto il nostro Segretario Generale Nazionale, chiede con chiarezza e con altrettanta fermezza una riforma del Codice di Procedura Penale. Una riforma, peraltro, a costo zero, che venga incontro alle esigenze di giustizia giusta che da anni stanno emergendo in tutto il Paese. Mi permetta di chiudere con una generalizzazione polemica, come sin troppo spesso viene fatto nei confronti della Polizia di Stato e delle altre Forze dell’Ordine. Dopo gli scandali di questi giorni dove sta uscendo una magistratura piena di intrighi e corruzione, ovviamente, come ho detto, sto volutamente generalizzando perché, come capita nella Polizia di Stato, basta una mela marcia per guastare le reputazioni di tutti. Ora vogliamo che venga fatta giustizia nella giustizia. Diciamo sin da subito: no a veli istituzionali, anzi cogliamo l’occasione per una vera riforma dei codice di procedura penale. A fine anno, scadrà l’ultima proroga della legge Orlando sulle intercettazioni ed aspettiamo di vedere la linea del governo, confidando nel buon senso e nella volontà di tutelare al meglio le Forze dell’Ordine ed, ovviamente, la Polizia di Stato che ci onoriamo di rappresentare.”

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