I sei secondi del Ponte Morandi: la demolizione.

Avvenuta la demolizione delle pile 10 e 11 del Ponte Morandi di Genova: “vuoi o non vuoi” non restano che la polvere e l’umanità.

Son bastati sei secondi per demolire il “monumento della tragedia”. Una forza devastante quelle delle mine per il lavoro. Una forza ben misurata, controllata, contenuta. L’esplosione ha inglobato, come solitamente accade, solo quanto andava abbattuto mentre restano un po’ distanti i cittadini, i superstiti, i curiosi, i politici. Si resta lì a guardare un gigante mostro di cemento cadere giù, come nulla fosse e puoi essere chiunque, potevi avere qualsiasi impegno, chiamarti Mario oppure Maria, fatto sta che il ponte cade giù e non restano che la polvere a mescolarsi nell’aria e sei -netti- secondi che svuotano l’uomo che assiste della propria identità e lo rende identico al prossimo e poi -sì- si torna buoni, cattivi, fetenti, potenti, deboli, ma almeno sei secondi di vicendevole comprensione, almeno sei secondi di umana curiosità, almeno sei secondi di ricordo ci son stati -vuoi o non vuoi tu che magari hai il vicino di casa a Genova che urla la notte, o quel politico non te la manda giù o quel gatto che s’è fermato pure lui, spaventato, ti entra in giardino a mordere le piante. E vuoi e non vuoi è spesso la tragedia a strapparci un attimo dalle idee che ci fanno prendere le distanza da qualcuno o qualcosa. E vuoi o non vuoi le tragedie accadono e vuoi o non vuoi, prima o poi, arriva il tritolo a far comprendere a qualcuno, o a molti, che bastano sei secondi e senza neanche guardarsi, fissando la polvere o il vuoto, ci si rende conto di essere -e stiamo attenti a non allargarci- anche un minimo, ma un minimo proprio, simili e umanamente armoniosi. Resta un vuoto concreto: ora cosa finirà al posto del ponte? E’ il gioco della memoria e “vuoi o non vuoi” ci si reinventa e lo spazio e il tempio cambiano facce, cambiano regole, anche in sei secondi.

E poi -sì- è andato tutto secondo i piani. Misure di sicurezza rispettate. Oltre 3.200 sfollati, quasi 800 uomini delle forze dell’ordine impegnati, centinaia di volontari di protezione civile, viabilità bloccata ma senza criticità anche sull’autostrada.

Matteo Costa

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