L’ANPI locale attacca il vicesindaco Lanfranco Principi.

Il Vicesindaco Principi presente all’evento “Le Città di Fondazione” con la fascia tricolore, il duro attacco della sezione locale dell’ANPI.

“Ci capita di vedere in una foto il vice-Sindaco della Città di Aprilia in un momento di relax con alcuni amici mentre indossa la fascia tricolore istituzionale. Pensiamo che, in assenza del Primo cittadino, sia stato incaricato di rappresentarlo o abbia ritenuto “sua sponte” di rappresentare i cittadini in una manifestazione pubblica ufficiale.  Niente di tutto questo, pare!” spiega in una nota stampa L’ANPI sezione Vittorio Arrigoni.

“Le informazioni raccolte ci dicono che il Nostro era a Piana delle Orme a rappresentare i cittadini di Aprilia ad una rivisitazione “storica” nostalgica del ventennio fascista e del suo Duce (raccontato da una sua nipote Edda Negri Mussolini).  Ci chiediamo due cose, e preghiamo l’Amministrazione di farci pervenire, se è possibile, qualche chiarimento.  Tutte le normative relative all’uso legittimo della fascia tricolore tengono a precisare che questa, su cui è disegnato lo stemma del Comune e della Repubblica, è segno distintivo del Sindaco (unico rappresentante della Comunità) e rappresenta il legame e la responsabilità del primo cittadino verso la Comunità e verso lo Stato. Una cosa seria, quindi! Chi lo indossa (con decoro e dignità!), sa di non poterlo usare a fini personali o esibizionistici. La Città di Aprilia ha aderito a quella iniziativa? ” queste le richieste di spiegazione da parte dell’ANPI.

“E non è un aspetto formale ma di sostanza quello che è avvenuto. Noi pensiamo che si debba finalmente fare chiarezza in qualche modo su un’Amministrazione che è ormai (ci si perdoni la metafora) né carne né pesce. Un’Amministrazione, lo ricordiamo, che è stata voluta dai cittadini (e da noi stessi, con qualche imbarazzo) con il preciso scopo di arginare le destre sovraniste e xenofobe e non per disegnare altri eventuali percorsi; un’Amministrazione aperta, lungimirante e coraggiosa che risulta invece contratta e appesantita da soluzioni di compromesso e personali collocazioni in vista di futuri guadagni politici.  Restiamo umani!” conclude l’appello dell’ANPI.

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