Il 29 giugno presso l’Hotel Enea di Aprilia si è tenuta la presentazione del discusso libro di Chiara Giannini, dal titolo “Io sono Matteo Salvini“. Durante la presentazione si sono alternati gli interventi del coordinatore di ApL, Emanuele Campilongo, e del consigliere Domenico Vulcano. E’ stato proprio Campilongo a prendere per primo la parola:
“Siamo giunti al termine della triade d’incontri sul tema della cultura identitaria, e non potevamo non occuparci del libro che ha subito una censura e un ostracismo senza precedenti. Ciò ha dimostrato che coloro che tirano le fila della cultura ufficiale sono organici alla sinistra. Essi hanno mal digerito che una giornalista non schierata dalla loro parte, potesse pubblicare un libro da migliaia di copie vendute con un editore libero e non ricattabile, e come protagonista il Ministro dell’Interno. Ed ecco quindi la necessità da parte loro di rispolverare la censura come metodo di lotta politica. Purtroppo per costoro le vendite del libro sono andate talmente bene che siamo alle soglie della quarta ristampa. Questi presunti custodi della cultura italiana sono sconfitti e non sono più in grado di produrre alcunché di nuovo. Mentre nell’alveo identitario nascono case editrici e la convegnistica è attiva e vitale”.
E’ stata poi la volta di Chiara Giannini, autrice del libro e giornalista de Il Giornale, che ha raccontato la sua non sorpresa per quanto riguarda la censura del libro e che non ha risparmiato qualche critica all’Albo dei Giornalisti, reo di non averla difesa:
“Io ho fatto il mio lavoro, e continuerò a farlo in assoluta indipendenza e libertà nonostante le ingiustizie subite. Io ho superato cose molto più difficili nella mia vita, ho visto la guerra con i miei occhi e queste cose di basso livello non mi toccano ma mi difenderò con ogni mezzo lecito per il mio diritto di espressione.”
F.Z.