Comitati riuniti contro la Sep di Pontinia: rassicurazioni che non fermano la puzza.

I comitati rispondono alla amministratrice dell’impianto Sep. E’ nel cda di Lazio Ambiente, possibile conflitto di interessi.

 Hanno deciso di mettere nero su bianco la loro delusione i comitati cittadini unitisi nella lotta alla Sep e ai miasmi che questa produce ormai da decenni. Questa volta a mortificare i cittadini sono le dichiarazioni dell’amministratrice giudiziaria della Sep, la dottoressa Carmela Regina Silvestri, chiamata a gestire l’azienda dopo il sequestro da parte della Dda.


Questa ha infatti affermato, dopo le proteste delle scorse settimane da parte dei cittadini, che: “In ogni caso, posso affermare che, al di là dell’indiscutibile disagio anche grave, non sussistono fondati rischi per la salute derivanti da emissioni di odori provenienti da impianti di compostaggio”. 

Possiamo fare solo due cose in questa fase – scrivono i comitati – La prima è rilevare che la dottoressa, per la quale permane il massimo rispetto professionale, è però una commercialista e per tanto potrebbe dare ottimi giudizi sullo stato dei conti della società Sep ma difficilmente possiamo trovare attendibili stime sull’attuale situazione ambientale che provengano da parte sua. 
La seconda cosa che possiamo fare –
proseguono i comitati – è accogliere un invito fatto da Lei stessa, gentile dottoressa, in un passaggio della sua lettera, quando ci incoraggia affinché “si crei un clima di reciproca collaborazione, anche tramite la segnalazione diretta da parte di Vostri incaricati di circostanze e situazioni di disagio”. Ecco, allora vogliamo segnalare una cosa che ci mette a disagio, gentile dottoressa. Ci mette in una condizione di grave disagio e comprensibile diffidenza (non nei suoi confronti direttamente, s’intende) l’aver appreso che, mentre la magistratura inquirente puntava un faro gigantesco contro la gestione dei rifiuti operata da Sep (che se i fatti in analisi agli inquirenti venissero confermati sarebbero degni del più elevato profilo criminale), dalla Regione fioccavano autorizzazioni e aumenti di quantitativi giornalieri nei confronti di una società che era stata oggetto di visite ispettive dagli esiti molto più che negativi. 

“Insomma, l’idea che la Regione fosse quantomeno cieca e sorda ai nostri richiami e le nostre disperate richieste di aiuto si è rafforzata dopo la benemerita inchiesta e i disagi che ne sono seguiti. Ed è proprio per questo che non possiamo che segnalare a lei il nostro evidente disagio nel vedere un membro del nuovo CDA di Lazio Ambiente a guida di Daniele Fortini (fino a poco tempo consulente ai rifiuti per la Regione Lazio) alla guida di una delle più controverse società dei rifiuti della nostra provincia. Quella stessa Lazio Ambiente il cui unico socio è proprio la Regione Lazio, che possiede, tra gli altri impianti, anche la controversa discarica di Colle Fagiolara (Colleferro) che proprio in queste ore sta causando sgomento e preoccupazione nell’animo di comitati di quel territorio. Alla luce di questo, pur volendo tenerci distanti da qualsiasi contrapposizione di tipo politico restando salda la nostra convinzione sulla sua professionalità, non possiamo che segnalare questo nostro “disagio” che potrà certamente essere dissipato in questi giorni. Del resto, dopo anni di oblio e silenzi, la Regione Lazio invierà qui nomi pesanti della sua struttura (assessori, consiglieri regionali) al fine dichiarato di fare uno stato dell’arte della difficile situazione che da anni resta mutata solo in un tendente peggioramento.


Con questo, ovviamente, non vogliamo insinuare alcunché riguardo alla sua specchiata professionalità che la rende degna di ricoprire incarichi su nomina del Tribunale, senza nessun dubbio. Però, non facciamo altro che dare seguito al suo invito di segnalare a lei situazioni che possano creare disagio (visti i trascorsi) e confidiamo in un sereno confronto”.

 Chiara Ruocco

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