Io mangio giusto!

Le mense scolastiche sostenibili secondo ActionAid

Da qualche mese è partita la campagna promossa dall’organizzazione umanitaria ActionAid “io mangio giusto!”, volta alla sensibilizzazione sulla questione delle mense scolastiche, strutture che dovrebbero seguire in maniera rigorosa degli standard precisi di genuinità e di sostenibilità ambientale e sociale, ma che, invece, spesso nel nostro paese, mancano di un decalogo di riferimento di questo tipo.
In Italia la metà dei bambini delle scuole elementari e medie consuma pasti giornalieri in una mensa scolastica. Portare nelle istituzioni scolastiche una condotta eticamente responsabile verso la giustizia ambientale e i diritti sul lavoro rappresenta senz’altro un segnale forte nella volontà di impostare un processo di crescita del bambino rivolto a queste tematiche.

L’obiettivo della campagna della nota organizzazione umanitaria, è ribadire il diritto dei bambini di ricevere cibi sani, nonché educarli alla giusta alimentazione. “Il nostro obiettivo è che, entro il 2015, 15mila bambini possano avere accesso ad un mensa “più giusta” e almeno 40mila, insieme alle loro famiglie, possano capire l’importanza di una dieta sostenibile” cita lo slogan dell’organizzazione.

Una buona mensa che sia davvero sostenibile, deve rispondere, secondo ActonAid, a dei requisiti ben precisi. Innanzitutto deve trattare prodotti biologici, ovvero prodotti genuini che abbiano il minimo impatto ambientale, come quelli stagionali e non geneticamente modificati.

I menù devono presentare preferibilmente i cibi locali in modo da favorire i prodotti tipici e, di conseguenza, l’economia del territorio. Nelle mense, inoltre, deve essere distribuita l’acqua pubblica piuttosto che quella imbottigliata ed è buona norma che l’intero servizio sia sostenibile, sia in termini di materiali utilizzati per le stoviglie, sia in termini di produzione dei cibi e di trasporto. Infine, dopo ogni pasto che si rispetti, si impone la questione dei rifiuti. La scuola deve infatti insegnare agli studenti a differenziare i materiali di scarto, perché ridurre al minimo lo spreco significa imparare il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente.

di Stefania Cocco

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