La filiera della carne bovina è quella con l’impatto ambientale più alto. La conferma arriva da uno studio condotto da un team di ricercatori americani dal quale è emerso che la produzione di carni bovine ha un’impronta ambientale fino a 10 volte più alta rispetto a quella delle altre carni, delle uova e dei latticini.
Nello specifico, a parità di apporto calorico, la produzione di carne bovina richiede 28 volte più terra, 11 volte più acqua e sei volte più fertilizzanti – e libera cinque volte più gas serra – rispetto alla produzione di altre carni, uova e prodotti caseari.
Inoltre, secondo l’analisi degli studiosi i bovini da carne richiedono fino a 160 volte più terra delle patate, del riso e del grano.
La conclusione dello studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, è che oltre il 60% dell’impatto ambientale degli allevamentinegli Stati Uniti è imputabile ai bovini.
Questi numeri, avvertono gli scienziati, possono riguardare tutti i Paesi: “anche se la nostra analisi si basa su dati degli Stati Uniti, e quindi riflette direttamente le attuali pratiche negli Stati Uniti la rapida diffusione indotta dalla globalizzazione degli usi statunitensi, abitudini alimentari comprese, anche in economie grandi e fiorenti come quelle della Cina o dell’India, conferisce un significato globale alla nostra analisi”.
Chiara Ruocco