Venivano legati con il ferro a formare una lunga catena umana e posti ai piedi del dirupo. Il primo della fila, morendo sotto le raffiche di fuoco dei soldati di Tito, trascinava con sé un’intera fila di uomini, donne e bambini che morivano giorni dopo, tra sofferenze atroci.
Tra Venezia-Giulia e Istria furono trovate trovate 1700 foibe. Migliaia di civili, militari, oppositori politici tra 1943 e 1947 furono le vittime della feroce pulizia etnica. Oltre 250.000 persone furono costrette a lasciare la propria terra e fuggire.
Il ricordo, tramandato alle nuove generazioni, è uno scudo potente per evitare che la storia possa tornare a ripetersi, per difendere la cultura della pace e il valore della vita.