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Immagina un luogo in cui più anime possono incontrarsi ed aprirsi (o chiudersi) al mondo.
Immagina di perderti fra le Arti, tutte.
Immagina di trovare in questo luogo musiche, danze, suoni, voci, parole, disegni, sculture.
Tante sculture, sculture giganti che gridano Pace.
E intorno natura, alberi e sentieri fra cui camminare per lasciare andare i pensieri.
Immagina una festa, una festa piena di giovani e di Vita in un luogo in cui la Vita la si prova a fermare, anzi a racchiudere in qualcosa di eterno, in un codice universale, che non conosce confini.
Immagina un Museo ed aiutati con l’etimologiaantica: sei in un luogo dedicato alle Muse, Muse che proteggono le arti.
Non andare troppo in là con l’immaginazione. Ti bastano pochi passi dalla tua città.
Sei ad Ardea, al Museo Giacomo Manzù, scultore di fama internazionale le cui opere sono presenti in tutti i più grandi musei del mondo.
Sei qui oggi in un momento importante, in un luogo importante ad assistere all’apertura di unasettimana ricca di eventi in ricordo della scomparsa del Maestro Manzù.
Le note della chitarra del maestro Loris Zecchin introducono il suo “Approdo in musica” in cui la chitarra è remo e la musica barca che trasporta il pubblico fra le rive dei seguenti brani: Valzer senza nome di Powell, Suoni del carillon di Pernanbuco, Nostalgia del bosco di Paradiso, Moderato di Tesar, Mattina del Carnevale di Bonfa’ e Implorando di Toquinho.
Ed è così che ascolti la sua voce, in un’intervista Rai proiettata: pochi minuti ma in grado di far conoscere ai ragazzi l’artista e l’uomo Manzù.
Una visita guidata a seguire, dell’entusiasta Direttrice del Museo, Maria Sole Cardulli, che coinvolge i ragazzi nel racconto delle opere esposte.
Poi un laboratorio, l’arte che si fa viva, corale: Art- in- coro.
I ragazzi del Liceo Meucci, neri o a colori nei vestiti a seconda del messaggio che i brani da loro letti trasmettono. Guerra e Pace rispondono con parole l’una all’altra: la morte di Turno (Eneide, libro 12), e poi il Discorso alla Luna di Papa Giovanni XXIII. E di nuovo musica: il coro Voci Bianche della Pascoli diretto dal poliedrico maestro Rita Nuti, con la pianista e aiuto direttore Marina Zeppilli, porta la pace sul pubblico sognante, le mani dei ragazzi raccontano in LIS quello che con le voci cantano, perché la musica può tutto, anche cantare con ilsuono del silenzio. Così lo spazio bianco del museo si riempie di Pace: il brano Shalom è un augurio per chi ascolta, a ricordarci che se c’è stato un tempo per combattere ora è tempo di pace. I ragazzi dell’I.C. Matteotti leggono la prima pagina del romanzo Anna ed Hermann, di Francesca Cottiga e l’ultimo discorso al Consiglio Europeo di David Sassoli, per una speranza di un futuro colorato che il Coro Pascoli canta attraverso la canzone colonna sonora di Pocahontas I colori delvento. Ancora letture dei ragazzi del Liceo Meucci da Aprilia, i giorni della guerra con gli occhi di un bambino, ed è come se gli occhi di Pasqualino Nuti fossero quelli di tutti gli ospiti, occhi spaventati dalle crudeltà della guerra, ma anche occhi fiduciosi verso il futuro, alzati al cielo verso quel Blu che il Coro Pascoli dolcemente canta e segna concon la musica di Lanaro e le parole così incisive proprio perché scritte da ragazzi come loro. Proseguono le letture con gli alunni dell’I.C. Matteotti, che leggono estratti dalle opere di Pietro Nencini (Frammenti di Aprilia Sparita), e Bernardino Tofani. Un canto africano che è anche una danza e un messaggio appassionato di pace in cui il maestro Nuti per la giornata odierna è anche alle percussioni. I ragazzi cantano e ballano Sihahmba, ma anche il pubblico si lascia trasportare dal ritmo e dalla sete di libertà che la canzone evoca.
I ragazzi dell’I.C. Garibaldi, guidati dalle prof.sse Maria Rosaria Giuffrè e SimonettaTaviano, leggono versi delle poetesse Maria Loreta Renzetti e di Anna Maria Amori e concludono con le parole di Manzù che sono un inno alla Pace.
Intanto con colori a cera prende vita un pannello, realizzato in collaborazione con il maestro Antonio De Waure e l’associazione Arte Mediterranea, su cui gli alunni hanno colorato disegni e sogni di pace, supportati dalla guida delle Prof.sse Calandro e Chiara Della Valle, ideatrici del progetto.
Le attività finiscono, foto di rito e ringraziamenti. Il Museo si svuota, ma i cuori sono pieni di Vita, di arte, di Pace.”