Tornerà a fine aprile il “Progetto Young” ideato dal Centro Commerciale Aprilia 2.
Ieri mattina l’Aula Consiliare ha ospitato la conferenza di presentazione dell’evento che coinvolgerà 700 bambini provenienti da 7 scuole presenti sul territorio apriliano.
L’edizione 2018 del “Progetto Young” verterà sui temi del primo soccorso e della sicurezza stradale.
I prossimi 23, 24, 26 e 27 aprile i bambini delle scuole primarie di Aprilia effettueranno delle vere e proprie simulazioni al centro commerciale di Via Riserva Nuova con i volontari della Croce Rossa.
Dopo aver effettuato delle specifiche lezioni nelle proprie classi, ai bambini sarà chiesto di mettere in pratica quanto imparato.
Sotto la guida degli esperti, verranno fornite loro nozioni per riconoscere le situazioni di pericolo ed imparare ad affrontarle.
Inoltre, sarà messo loro a disposizione un simulatore di guida, per iniziare a prendere confidenza anche con il codice della strada.
Al progetto di quest’anno, infatti, parteciperà anche la Polizia Locale, che impartirà ai giovani partecipanti importanti lezioni sulla sicurezza stradale.
“Quando si investe sui nostri giovani – ha sottolineato il Sindaco Terra, presente alla presentazione affiancato dall’Assessore alla Cultura Francesca Barbaliscia – vuol dire che alla base c’è qualità.
Questo è uno dei progetti più belli, che porterà i giovani ad imparare tante cose utili nella vita.
Che spesso anche agli adulti sfuggono”.
A rimarcare ulteriormente l’importanza del progetto è stato il Direttore di Aprilia 2 Alceste Elia:
“Il Progetto Young è di grande valore educativo e sociale.
È rivolto a tutti i bambini e permette di imparare, in forma giocosa, nozioni basilari di primo soccorso e sicurezza stradale”.
A proposito di giochi: sabato 28 e domenica 29 aprile la chiusura del “Progetto Young” sarà dedicata all’iniziativa L’Ospedale dei Pupazzi.
I bambini dai 2 agli 8 anni potranno portare i propri amici di pezza a farsi visitare dagli studenti di medicina dell’Università di Tor Vergata.
Imparare divertendosi: non c’è metodologia migliore, sia per i piccoli che per i grandi.
di Massimo Pacetti