Accolti da Aurelio Pazienti, dell’ultima famiglia proprietaria del borgo di Carroceto e della tenuta omonima su cui è nata la città di Aprilia, gli alunni sono entrati nella chiesa, aperta per l’occasione della loro visita. Le fonti storiche per ricostruire il passato: l’epigrafe, i testi, le immagini e le fonti orali consentono di ricomporre fatti ed eventi della vita di questo antico borgo. In particolare dell’avvenimento che rese memorabile questo luogo per il sorprendente aspetto che il proprietario dell’epoca, il Principe Giovan Battista Borghese, seppe dargli.
Dalla facciata bianca il contorno grigio della finestrella rotonda al centro del muro sovrastata dall’iscrizione in Latino che indica l’anno di costruzione della chiesa intitolata ad Antonio, dal nome di battesimo del pontefice Innocenzo XII, nato Antonio Pignatelli di Spinazzola. La chiesetta eretta dal Principe Borghese in ricordo del passaggio del papa nel casale campestre di Carroceto nel 1697, durante il viaggio per raggiungere la roccaforte di Nettuno, è una delle sorprese preparate per il passaggio del pontefice, durante il viaggio per l’inaugurazione del nuovo porto che aveva fatto costruire a Capo d’Anzio per rendere sicure l’attracco delle navi alla terraferma. La cronaca dell’epoca racconta come il Principe riuscì a sorprendere il papa, insieme alla sua corte, per l’aspetto che aveva assunto il modesto casale di Carroceto, che per l’occasione era stato incorporato in una grande reggia in legno. Per l’accoglienza del pontefice e del suo numerosissimo seguito il Principe aveva incaricato l’architetto Tommaso Mattei di realizzare un palazzo “incantato” dove la funzionalità, la bellezza, l’eleganza e la raffinatezza sarebbero dovute essere un tutt’uno agli occhi degli ospiti, in particolare a quelli del papa.
Fu creato un palazzo di legno pitturato, decorato, munito di finestre tendaggi, arredi soprammobili e di ogni altro abbellimento immaginabile: due piani nel corpo centrale, sormontato dallo stemma papale, era destinato ad ospitare il papa mentre le ali per il riposo e il pranzo dei cardinali e nobili. L’organizzazione venne programmata in ogni aspetto e in ogni anche più piccolo particolare: dagli arredi del palazzo effimero agli accampamenti per alloggiare servitori e guardie del convoglio al seguito del pontefice. La lettura dell’incisione di Alessandro Specchi del 1697, Prospetto del casale di Carroceto, avvicina gli studenti ad immaginare l’estensione di un amplissimo spazio destinato al grande evento. La fonte iconografica restituisce innumerevoli informazioni, oggetto di studio e riflessione, e spunto per tante domande. Le pitture di Christian Reder, detto Monsù Leandro, mostrano ancora oggi l’Arrivo del papa Innocenzio XII a Carroceto, fermando il tempo di questo momento che possiamo fruire ancora oggi, e Spaccato del palazzo di tavole di Carroceto, mostrando la veduta complessiva del palazzo in sezione con le decorazioni, gli arredi e tutti gli abbellimenti voluti per il papa. Un pontefice che per lo stile sobrio di vita personale contrasta con la realizzazione del Principe a Carroceto anche se ne rimase comunque impressionato. In un angolo della chiesetta è conservato l’imponente stemma in pietra di Innocenzo XII che aveva sovrastato gli appartamenti del papa nel palazzo di legno del 1697.
La fonte orale che attinge ai ricordi di famiglia, fa raccogliere ad Aurelio Pazienti innumerevoli notizie che abbracciano la storia del territorio dall’arrivo del suo bisnonno nel 1925. Un’emozione, un affetto e una sensibilità verso il luogo che segna la storia familiare con quella del territorio prima e della città di Aprilia dopo. Importanti informazioni che saranno rielaborate dagli alunni in classe.