“Sicuramente l’argomento della vicenda dello stadio è uno di quelli che ha più catalizzato l’attenzione mediatica di questo caldo mese di agosto.
In merito allo stadio mi sento di dire che quanto contestato al concessionario non mi sorprende affatto, come non mi sorprende che sulla questione sembrino esserci state inerzia, passività e tolleranza da parte della precedente amministrazione.
Già dalle mie prime richieste di accesso agli atti nel 2019 avevo capito che relativamente allo stadio c’era qualcosa di anomalo ed avevo segnalato che nell’atto di concessione era richiesto al concessionario un canone di 2.500 € annuali, contrariamente ai 2.500 € mensili previsti dalla specifica delibera di Consiglio comunale.
Ho segnalato anche che bisognava recuperare la differenza di circa 40.000 € (somma dei canoni mensili non incassati dall’Ente dalla data del 1° atto di concessione alla data del secondo), ma forse è stato fatto poco o nulla per recuperare tale somma e sicuramente non mi è stato dato il richiesto atto di messa in mora che dovrebbe essere stato inviato al concessionario con la richiesta del pagamento della somma relativa ai canoni non versati.
L’atto di concessione firmato il 27/9/2019, con la corretta indicazione del canone, avrebbe dovuto riportare la stessa data di scadenza del precedente, sottoscritto il 30/3/2018 con validità di 5 anni, visto che il riferimento alla richiesta di proroga inviata dal concessionario era il medesimo e che la seconda versione dell’atto era una prevista sostituzione del precedente, ma unicamente nella parte relativa all’importo del canone ed al nome della Società, che nel frattempo era cambiato. Se si fosse mantenuta la prevista data di scadenza del 29/3/2023, come sarebbe dovuto essere, e non fatti decorrere nuovamente i 5 anni dalla data in cui è stato rifirmato il contratto (nuova scadenza 26/9/2024) tutte le complicazioni relative alla gestione dello stadio probabilmente non ci sarebbero state.
Un’altra richiesta di accesso agli atti la feci per avere informazioni sui contatori della luce e sugli eventuali pagamenti dei consumi di alcune strutture sportive, tra cui lo stadio.
Dalla risposta del dirigente non risultavano volturati il contatore dello stadio, quello del Palarespighi, quello del Palapergolesi e quello del campo di calcio di via Spagna; in pratica il pagamento dell’elettricità era in capo al comune così come il gas e l’acqua dato che le volture a carico dei concessionari non erano state effettuate. Ad esempio, per il Palarespighi, per i 10 mesi a cavallo tra il 2018 e 2019, risultavano esserci state spese per bollette, verosimilmente a carico del comune, di circa 1500 € mensili.
In aggiunta visto che al concessionario dello Stadio è stato contestato il mancato pagamento e la voltura delle utenze, mi chiedo se la stessa linea possa essere seguita nei confronti del concessionario del Palarespighi, se confermato il mancato pagamento delle utenze, visto che non risultava la voltura dei contatori e che contatore della luce è lo stesso dello stadio (stesso POD: IT001E0023**).
Ah, a proposito del Palarespighi, mi sono chiesto come si sia arrivati a realizzare una struttura in un’area di assoluto rispetto (quella dei 50 metri dal fosso), a spregio delle leggi e a progettare di spendere soldi del PINQuA (progetto A06) per spostare la struttura oltre la distanza di rispetto prevista dalla legge; insomma, la paghiamo 2 volte? Ma questa è un’altra storia.
Bene ha fatto il sindaco a recedere dalla concessione dello stadio dato che è previsto, in caso di mancato pagamento della concessione e delle utenze, ma anche di mancata presentazione dell’assicurazione (come pare che sia) e gli chiedo di approfondire non solo gli avvenuti pagamenti dei canoni di tutti coloro che hanno in concessione beni del patrimonio comunale ma anche se i contatori sono stati volturati o se le utenze risultino a carico dei cittadini apriliani.
Infine chiedo al sindaco un chiarimento su quanto appreso dai giornali, che la Akkademy pagava il canone concessorio dello stadio, si è occupata della manutenzione fino ad oggi ed ha sostenuto dei lavori, ma a che titolo non essendo la concessionaria dell’area sportiva?
Chiedo anche al sindaco di confermare che dal progetto del PINQuA è stato stralciato quel progetto scellerato di demolizione dello stadio (progetto A01), voluto dalla precedente amministrazione, altrimenti tutto questo impegno per risolvere il problema dello stadio sarebbe tempo sprecato.
Mi auguro che l’iter intrapreso dall’amministrazione porti ad una soluzione salomonica che preveda la contestuale presenza delle 3 società sportive che hanno richiesto di usufruire della struttura.”
Chiara Ruocco