“Riteniamo quantomeno inopportuna la potatura in tale periodo, mentre la pianta non si trova più in uno stato di quiescenza, quindi non in grado di affrontare grosse potature invasive.” commentano Aprilia Possibile e il Bosco Urbano. “Ricordiamo che la potatura, secondo i commi 6 e 7 dell’Articolo 1 del “Regolamento del Verde Pubblico e Privato del Comune di Aprilia”, è di per sé una “fonte di grandi stress vegetativi” che determina “diminuzione delle difese naturali con maggiori possibilità di aggressione di patogeni, invecchiamento precoce, riduzione delle capacità fotosintetiche e rischi di schianto a terra con conseguente pregiudizio per l’incolumità dei cittadini”.” proseguono.
Il Platano è una pianta suscettibile a Cancro colorato, malattia che prevede la lotta obbligatoria, nonché l’abbattimento immediato e controllato dell’esemplare stesso e di quelli in estrema vicinanza. Le potature, specie quelle che determinano grosse superfici di taglio (sbrancature e capitozzature) espongono maggiormente le piante a tali rischi.
“Siamo di fronte all’ennesima mancanza di seria programmazione, con interventi compiuti fuori tempo massimo e senza rispetto alcuno del Verde pubblico. Una mancanza di programmazione che continua a provocare danni alla Comunità apriliana, anche in termini economici: dopo la capitozzatura di molti alberi che stentano a riprendere l’attività vegetale, e dopo averne addirittura soffocato alcuni asfaltando fino al busto degli stessi alberi, anche in questo caso si rischia non soltanto di compromettere la salute dei platani, ma di compiere un danno estetico ed ornamentale. Siamo inoltre nel un periodo di nidificazione degli uccelli e gli interventi rischiano di recare disturbo agli stessi uccelli, vi è oltretutto una direttiva europea che vieta interventi di potatura dal mese di marzo sino a settembre ed andrebbe rispettata. Qualora venissero distrutti nidi o uova di eventuali nidificazioni o dovessero
verificarsi inadeguate potature, chiederemo potenziali provvedimenti sanzionativi nel rispetto dell’avifauna e l’adempienza del “Regolamento” del Verde” concludono nella loro osservazione.