Fare Verde per la tutela dell’ambiente. Nella giornata di sabato 15 Ottobre, il presidente dell’Associazione Ecologista Fare Verde Aprilia, Daniele Borace, ha protocollato una richiesta al Primo Cittadino, Antonio Terra, affinché si faccia garante della salvaguardia dell’ambiente. Tema della richiesta: la raccolta differenziata. Ad essere oggetto della preoccupazione dell’associazione ecologista, le conseguenze dell’estensione del servizio porta a porta, che sì, come loro stessi affermano, “è il modo migliore per preservare e mantenere le risorse naturali, a vantaggio nostro e delle generazioni future“, ma che molto spesso ha dato luogo a fenomeni di abbandono selvaggio dei rifiuti da parte di alcuni cittadini, trasformando parti della città in discariche a cielo aperto.
“Vi chiediamo di aspettare a togliere l’ultimo secchione perché c’è il serio rischio di un’imminente emergenza ambientale“, sono queste le parole rivolte al Sindaco Terra dal Presidente dell’associazione ecologista, Fare Verde Aprilia. Fare Verde richiede inoltre che vengano adottate tutte le contromisure di contrasto a quei cittadini che si comportano da incivili o che risultano irregolari, ovvero che non hanno diritto a ritirare il Kit della differenziata. “Ci sono troppi cittadini-scrive Borace- che non risultano allineati a questo processo di civiltà. Tra questi, alcuni hanno mal digerito l’introduzione della differenziata, continuando a conferire i loro rifiuti nei cassonetti da strada o, nei casi più gravi, abbandonandoli lungo le strade o nelle campagne. Altri non sono iscritti nel registro dell’anagrafe, essendo persone sconosciute all’Ente Comunale, non hanno diritto a ritirare il Kit per la differenziata, oppure non lo ritirano volutamente. Questa gente vive nel nostro territorio, in abitazioni senza un regolare contratto, producono rifiuti e li conferiscono nei cassonetti da strada o, nei casi più gravi, abbandonandoli dove capita. Infine, ci sono tanti cittadini che non sono nell’elenco tributario, essendo persone sconosciute all’Ente Comunale, non hanno diritto a ritirare il Kit di mastelli, oppure non lo ritirano volutamente. Queste persone producono rifiuti e li conferiscono nei cassonetti da strada, nei luoghi dove ancora presenti o, nei casi più gravi, abbandonandoli lungo le strade o nelle campagne“.
“Aprilia – continua Borace- è una città di 73.000 abitanti censiti, oltre alle persone non registrate all’anagrafe. Facendo una stima conservativa del 30% di persone non allineate, ci troviamo nella situazione che all’incirca 20.000 cittadini (o persone che vivono stabilmente ad Aprilia) producono circa 9.000.000 Kg di rifiuti ogni anno e non vi è certezza che verranno conferiti alla Progetto Ambiente ma, con molta probabilità, verranno abbandonati sui terreni. Questa previsione, come si potrà immaginare, è totalmente contraria allo spirito ecologista di ognuno di noi, oltre che al decoro urbano. In verità, ogni Kg di rifiuto prodotto non deve essere abbandonato ma trattato. Ci preme ribadire che il processo di civilizzazione deve continuare, nessuno vuole fermare la differenziata. Chiediamo di valutare la possibilità di lasciare i cassonetti in strada fintanto che le misure di contrasto ai reati ambientali non produrranno effetti concreti e misurabili“.
Per diminuire il fenomeno, sempre più diffuso ad Aprilia, delle discariche a cielo aperto, Fare Verde scommette sull’educazione, invitando l’Amministrazione Comunale ad aumentare l’impegno di spesa nei capitoli di bilancio specifici, ad incentivare gli strumenti già in essere, come la compostiera domestica o i pannolini lavabili, ad istituire un tavolo d’intesa con la Regione Lazio e la Provincia di Latina per ottenere le risorse economiche necessarie alla tutela ambientale ed a mettere a punto un sistema di scontistica sulla TARI o sull’aliquota IRPEF per i cittadini virtuosi. “La Comunità Apriliana non può permettere a pochi individui di inquinare la nostra Terra”, conclude Borace nella sua missiva.