“Un’amministrazione comunale che tiene allo sport dovrebbe potenziare la disponibilità di palestre ed impianti sportivi, grazie anche a nuove realizzazioni o alla messa in sicurezza delle strutture già esistenti riconoscendo allo sport uno strumento fondamentale alla diffusione di valori legati alla solidarietà, lealtà e al rispetto della persona e delle regole.
È un valore di investimento sociale e sulla salute, se necessario integrando le risorse previste dal PNRR per l’impiantistica sportiva. Occorre, per fare questo, intercettare fondi strategici per il potenziamento delle strutture esistenti e realizzarne di nuovi. Gestire e manutenere le strutture sportive di Aprilia, dovrebbe essere una sfida.
Per programmare seriamente la progettazione e realizzazione di strutture occorre avviare uno studio sui terreni che hanno una destinazione prettamente sportiva. Purtroppo negli ultimi anni abbiamo assistito all’approvazione di piani residenziali che hanno stravolto la destinazione sportiva di aree a servizi: pensiamo soltanto all’area destinata al mercato davanti al cimitero, gran parte di quel terreno era a destinazione sportiva, ma essa è stata mutata. In cosa si traduce questo se non in una scarsa attenzione allo sport? Occorre, pertanto, fare una ricognizione delle convenzioni ancora in essere per vedere a quali servizi sono destinate le aree ad uso pubblico interessate dai piani di lottizzazione. Siamo certi che tutti i piani rispettino gli standard urbanistici? Pensiamo al Pinqua, ribadendo sempre che siamo favorevolissimi alla riqualificazione delle aree degradate della nostra città, purché questa sia realmente ispirata all’affermazione degli standard urbanistici. Come abbiamo fatto notare negli ultimi anni, il piano originario del Pinqua, l’unico sottoposto alla consultazione pubblica, prevedeva interventi su aree con destinazione F2 (servizi pubblici) e aprire un centro sportivo è diventata
una cosa impossibile.
Per quanto riguarda la Pista di atletica, sappiamo che i fondi PNRR precedentemente previsti per riqualificare la pista di atletica, sono stati destinati alla ristrutturazione della piscina comunale e non, come era stato sempre detto, per completare la pista, che resterà dunque un’opera incompiuta. Sono 130 gli atleti iscritti che utilizzano il campo di atletica, la maggior parte sono giovani, finora le promesse hanno riguardato solo il rifacimento del tappeto delle corsie, mentre la pista andrebbe potenziata completandola di tutte le strutture necessarie come la pedana per i salti, pedana per i lanci, corsi con buca per il salto in lungo. Dovremmo cogliere invece questa occasione.
La piscina che si ha intenzione di sistemare è una struttura da 25 metri abbastanza sottodimensionata, se pensiamo che ha sfornato parecchie promesse: la nostra città se davvero vuol essere ambiziosa nei fatti e non solo negli slogan elettorali, dovrebbe essere in grado di progettare una piscina da 50 metri che si che non servirebbe solo ad Aprilia ma i comuni vicini, avviando un circolo virtuoso di visite e turismo sportivo. L’attuale piscina comunale è piccola, vetusta, priva di un parcheggio adeguato. La riqualificazione non ha un costo elevato, ma bisognerebbe considerare l’ipotesi di prevedere una piscina da 50 metri che consenta di fare oltre al nuoto, anche altri sport come la pallanuoto e il nuoto sincronizzato. Le piscine da 50 metri sono a Latina, Anzio e Roma, pertanto pensiamo al pendolarismo al quale sono costretti gli atleti apriliani degli sport anche cosiddetti minori e che impiegano maggiori discipline. In ragione della ricognizione dei terreni con destinazione sportiva, sarebbe importante realizzare una piscina coperta da 50 metri.
Ogni centro sportivo dovrebbe ospitare altri sport: padel, tennis, nuoto. Pensiamo a centri sportivi polivalenti, che favoriscano la socializzazione, una città deve essere dotata di tutto questo. Nei mesi scorsi abbiamo letto delle critiche piovute sulla maggioranza per l’affidamento a privati della gestione del palazzetto dello sport. Critiche che condividiamo perché crediamo che negli ultimi troppo spesso siano stati svenduti beni comuni per esternalizzare servizi e questo va contro ceni idea di pari opportunità e democrazia.
Crediamo invece che la gestione del palazzetto vada affidata ad un ente pubblico costituito e regolamentato, ove trovino rappresentanza esponenti di rilievo della città o associazioni di comprovata attività sportiva. Oppure facciamo in modo che la gestione venga affidata a società di comprovata attività sportiva, culturale e didattica. A margine di tutto riflettiamo su un fatto: chi non ha soldi per pagare ai propri figli le palestre e lo sport, è costretto a mandar a rare sport nei parchi, che non sono attrezzati per lo sport, bisogna promuovere progetti per un corretto stile di vita, a investire sulle strutture sportive comunali pubbliche per favorire l’accesso a tutte e tutti al costituzionale diritto alla salute, Sport dovrebbe essere inclusione, tutte le associazioni sportive dovrebbe inserire ragazzi in difficolta. E questione di mancanza di consapevolezza dell’argomento, non esistono impianti in periferia dedicati ai giovani. Tutte le strutture sono progettate per il centro, escludendo “gli invisibili ” delle borgate. Servono campi comunali nei parchi ad accesso libero e manutenzione pubblica per i ragazzi, per l’aggregazione spontanea, come uno skate park”.