“Eppure lo scorso dicembre, in occasione dell’inaugurazione della Casa della Salute, l’Assessore alla Sanità Dr. D’Amato confermava pubblica
“Sarà determinante per il nostro futuro quanto sapremo fare tesoro di questa bruttissima e dolorosa esperienza alla quale tutti siamo stati esposti. Il tempo per capire e riflettere sia sugli errori che sulle cose fatte bene per migliorare la nostra Sanità pubblica c’è stato.”
“Come Tribunale per i Diritti del Malato ci aspettiamo ora una velocizzazione e soprattutto un coinvolgimento più attento a quelle che sono le proposte, non solo di noi cittadini, ma anche e soprattutto del personale tutto che opera nelle strutture sanitarie, per la ri-progettazione della nostra Sanità e siamo coscienti che tutta la struttura o meglio l’organizzazione della stessa vada rivista.”
“Le condizioni ci sono tutte, come ad esempio il successo ottenuto con lo smart working introdotto per alcune figure professionali, la telemedicina, il ritiro dei farmaci con il solo codice della ricetta inviato dal medico, nei confronti dei quali c’è stata una quasi inaspettata risposta positiva in termini di accettazione da parte del cittadino. É il momento di sfruttare a pieno e senza sperperi le risorse che arriveranno. Suggeriamo anche una attenta e critica ricognizione presso le strutture territoriali per prendere coscienza delle loro enormi potenzialità. Solo da esempio, la nostra Casa della Salute è dotata di un piano seminterrato che fu progettato oramai quindici anni fa per accogliere un reparto di alta diagnostica ma che non è mai stato realizzato, nonostante l’assenza di tale indispensabile servizio nel nostro territorio, dove c’è solo quella privata. Basterebbe poco, i locali ci sono e sono anche stati oggetto di messa a norma con i recenti lavori di adeguamento previsti dalla Casa della Salute.”
“Morale: le autorità regionali rendano partecipi delle decisioni che poi ricadono su cittadini e operatori sanitari, ascoltandone le proposte. Per concludere, defilarsi quando si chiedono solo informazioni non è la strada giusta, specialmente quando queste riguardano progetti determinanti e non più procrastinabili, quali la costruzione di questa terza ala destinata anche a ridare speranza e dignità al servizio di Neuropsichiatria Infantile purtroppo tanto richiesto in questi ultimi anni.”
“Il Presidente Zingaretti non sprechi questa opportunità di esperienza maturata sul campo e della disponibilità di risorse, per portare la nostra Sanità Regionale ad un più alto livello e come esempio su scala nazionale ma ci vuole coraggio ed una visione d’insieme condivisa.”
Chiara Ruocco