Ahmed Hanachi, 30enne tunisino, è il killer che domenica scorsa ha accoltellato a morte due giovani donne alla stazione Saint-Charles di Marsiglia. Secondo le ultime indagini l’uomo avrebbe vissuto almeno fino a tre anni fa ad Aprilia, in via Guido Rossa. Alla notizia, la palazzina in cui Hanachi viveva insieme alla sua ex compagna (il 30enne era sposato con una donna italiana ed era in possesso di regolare permesso di soggiorno) questa mattina è stata presa d’assalto dalle telecamere di alcune delle maggiori tv nazionali.
Un passato certamente turbolento quello di Hanachi ma non tale da pensare che il tunisino potesse spingersi a compiere un gesto così estremo: Ahmed Hanachi non aveva un impiego fisso e svolgeva sporadicamente qualche lavoretto. Un paio di arresti per furto e spaccio. Poi il divorzio con la compagna italiana, ora non più residente in Italia, probabilmente conseguenza della sua condotta poco matura. Qui si perdono le tracce del tunisino; di lui si sentirà riparlare solo domenica scorsa, quando emittenti tv e stampa informeranno del duplice omicidio commesso a Marsiglia. Hanachi morirà poco dopo, abbattuto dalla polizia francese.
Le notizie di questi ultimi giorni tristemente riportano Aprilia sulla bocca di tutti (ricordiamo che un altro folle assasino, Anis Amri, fu ospite per qualche mese a Campoverde). Scenari multipli si aprono ora sulla città che solo una settimana fa ha dato assenso allo Sprar e che ad oggi si mostra agli occhi di molti sospetta crocevia di potenziali terroristi.
di Jacopo Cascone