“Campoleone, pendolari come sardine”

La segnalazione di Ferrazza Nazareno, coordinatore Castelli Romani–Aprilia del Partito Liberale Italiano, sulle condizioni dei pendolari della tratta Roma Termini-Nettuno

Dopo aver vinto il premio Caronte qualche anno fa, la tratta Roma Termini-Nettuno torna a far parlare di sè. Questa volta al centro della polemica sono le condizioni di disagio in cui sono costretti a viaggiare i pendolari negli orari di punta. “Inscatolati nei treni come sardine”, scrive Ferrazza Nazareno, coordinatore Castelli Romani–Aprilia del Partito Liberale Italiano.

pendolari treno

Riceviamo e pubblichiamo una sua segnalazione.

Segnalzione di Ferrazza Nazareno:

Campoleone, i pendolari inscatolati nei treni come sardine. Nel 1889 Salvatore Pollastrini fonda ad Anzio la prima azienda specializzata nell’inscatolamento di sardine. Nel 2015 si sperimenta come inscatolare il maggiore numero di pendolari su un treno, questo è quello che accade agli utenti del Nettuno – Roma e Priverno – Roma che di buon mattino decidono di recarsi a Roma sono stipati come sardine.

Il problema nasce per gli utenti della Roma – Nettuno, proprio nelle stazioni dislocate nel territorio del Comune di Anzio, in queste stazioni il carico di pendolari è tale che si occupano tutti i posti a sedere dei treni provenienti da Nettuno. Quando il treno arriva a Campoleone, dopo aver effettuato le fermate di Campo di Carne e Aprilia, si vedono sardine perennemente in piedi a cui si aggiungeranno altri pendolari sardine.

Analizzando la fascia delle ore 6:30 in partenza da Campoleone, si constata che il treno delle 6:32 proveniente da Nettuno e stracolmo di pendolari, ed è normale visto che il treno precedente è stato cadenzato un’ora prima alle 5:28 a Campoleone, quello dopo delle 6:45 si sa che è gia pieno di per se, in più fa le fermate di Pomezia e Torricola e quindi bisogna stare di più in piedi e quindi in tanti desistono Visto il sovraffollamento ti aspetti che sia istituito un treno alle 6 a Campoleone proveniente da Nettuno o quantomeno un potenziamento dei treni proveniente da Priverno. Invece è accaduto l’esatto contrario, il treno proveniente da Priverno delle 6:28 a Campoleone è stato ridotto nel numero di capacità di passeggeri, infatti, è stato sostituito un treno di media distanza più capiente con un treno Vivalto con solo 5 carrozze, perchè non otto come quello della linea Roma – Nettuno. Il treno parte da Priverno alle 5:50, poi ferma a Sezze, Latina e Cisterna e quindi si riempie, inoltre ferma a Pomezia e quindi molti utenti a Campoleone lo prendono perchè allo stesso orario il treno proveniente da Nettuno non fa fermate intermedie dopo Campoleone. Una volta saliti sul treno dalla stazione di Campoleone non serve neanche reggersi negli appositi sostegni, perchè si è cosi incastrati che è impossibile muoversi. Dalla carta dei servizi Regione Lazio – Trenitalia si legge: “FL7 Roma – Priverno – Terracina – Formia – Napoli. La linea è caratterizzata da un cadenzamento con rinforzi. Numero 66 collegamenti, effettuati con materiale di tipo media distanza (97%) e Vivalto (3%) e posti offerti totali 63000”.

Peccato che il treno 21886 delle 6:28 sia un Vivalto, avete mai visto un treno proveniente da Napoli quanto è lungo, piuttosto delle 5 carrozze. La politica ancora non vuole capire o fa finta che per togliere il traffico dalle strade, bisogna che più pendolari prendano il treno, più persone prendono i mezzi pubblici, meno auto sulle strade“.

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