Animali come bisce, serpenti e topi ne sono la conseguenza diretta
Serpi e topi lungo gli argini del fiume Astura costituiscono “il problema minore” per i residenti della frazione di Campo Verde. E’ quanto affermato dal Comitato di Qurtiere Campo Verde sulla sua pagina Facebook. I residenti hanno raccontato che da circa due anni non vengono effettuati interventi di manutenzione, così la crescita spropositata di erba, ortiche e vegetazione ha creato l’habitat perfetto per la proliferazione di animali, che hanno raggiunto persino i cortili delle case, mettendo in pericolo soprattutto l’incolumità dei bambini.
Nel marzo del 2013, il Comitato di Quartiere, attraverso il Presidente Franco Vona, aveva fatto presente alla Polizia provinciale, al Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino, alla provincia, alla Direzione Infrastrutture, Ambiente e Politiche abitative (Area Difesa Suolo e Concessioni Demaniali) della Regione Lazio e all’Arpa Lazio sezione di Latina, il problema della manutenzione, la condizione di inquinamento del fosso Crocetta Alto che attraversa la borgata, sulla strada provinciale Velletri-Nettun e il relativo pericolo di esondazione del fiume Astura.
Per quanto riguarda la presenza dei “Fanghi Neri”, la Provincia aveva chiesto ad Arpa Lazio di provvedere al campionamento al fine di identificare la caratterizzazione degli stessi per poi pianificare le modalità di riduzione.
Gli interventi di manutenzione comunque non sono stati effettuati sulle sponde dell’Astura, perchè nel 2010 è scaduta la convenzione stipulata tra Provincia di Latina e Consorzio di Bonifica, in relazione al fiume classificato di preminente interesse regionale. La convenzione non è stata rinnovata in quanto, alla scadenza, non sono pervenute da parte della Regione Lazio gli atti necessari per l’accertamento dell’entrata a copertura degli oneri finanziari.
Nella nota della Provincia di Latina del 4 giugno 2013 si legge “La provincia ha proceduto a intimare e diffidare con la costituzione in mora La Regione Lazio Direzione Regionale Ambiente ad adempiere agli impegni assunti rispetto all’esercizio della difesa del suolo. La provincia ha inoltre sollecitato reiteratamente il competente assessorato regionale, invitandolo tra l’altro all’assunzione dei poteri sostitutivi al fine di garantire l’attività manutentiva”.
Data la necessità dell’intervento, la Provincia ha chiesto al Consorzio di effettuare la manutenzione: avrebbe poi domandato alla Regione di procedere alla necessaria copertura finanzia dell’intervento. Un rimbalzo di responsabilità che non ha portato ad un intervento risolutivo del grave problema igenico che versa sulla frazione. A gennaio, poi, il Comitato ha inviato una missiva all’Ufficio Ambiente del Comune di Aprilia informandolo dell’inquinamento e del pericolo di esondazione del fiume Astura: “Lungo le sponde dell’Astura (che non vengono bonificat da tempo)- si legge nel documento -sono depositati evidenti residui simili a fanghi neri che in caso di esondazione provocherebbero una situazione di estrema pericolosità data la viicnanza di un centro abitato e degli impianti della Recordato S.p.a. e dell’Abbott S.p.a.”
Il Comitato ha chiesto dunque alle istituzioni di provvedere immediatamente a ristabilire le condizioni di sicurezza con un intervento di bonifica agli argini e con l’allertamento degli organi di competenza in materia di inquinamento, essendo il fiume Astura “un corso d’acqua di Preminente Interesse Regionale.”Ad ogni modo il prossimo passo del Comitati di Quartiere sarà quello di chiedere ad Arpa Lazio i risultati delle analisi dei campionamenti dei fanghi richiesti dalla Provincia.
Melania Limongelli