Angelo, dal 1981 in via Amaseno, non ci sta: e dopo aver iniziato lo sciopero della fame nella giornata di oggi, in serata era ancora lì, vicino casa sua, con una coperta a proteggerlo dalle temperature notturne.
68 anni, con alcune patologie serie, nella serata di via Amaseno ci racconta:”Mi rivolgo al Sindaco, all’ARPA e alla ASL: è stato chiesto un rilevamento dell’impatto ambientale e dei rischi che corriamo. Se non so che rischio corro – spiega mentre è ancora fermo nella “sua” zona – come posso stare tranquillo? Parlo a nome della lottizzazione, i bambini qui sono tanti e non sappiamo che rischio corrono. Con un pizzico di buonsenso – prosegue Angelo, che intanto ha rifiutato di mangiar qualcosa – poteva essere usato un altro terreno. C’è il lotto della Plamaroga, in via Teppia 22, che era stato adibito, dal Consorzio, proprio per questo tipo di costruzioni“.
Angelo indossa anche un cappio, e racconta: “Il cappio? Ce l’hanno messo loro, viviamo nell’insicurezza legata alla nostra salute“. Poco dopo è intervenuto il 118, che non ha potuto far altro che constatare il buono stato di salute di Angelo, che prosegue nel suo modo di esprimere dissenso per l’antenna installata in mattinata.
A cura di Matteo M. Munno & Assia Manfredino