Sanità ancora al centro delle polemiche ad Aprilia, soprattutto a causa del Poliambulatorio di Via Giustiniano.
Il gruppo “Aprilia possibile” ha reso noti alcuni dati che faranno certamente rumore:
“Sollecitati dalle richieste dei cittadini, – si legge nel comunicato firmato di coordinatori Daniele Natalizia e Roberto Fiorentini – alla preoccupazione e alla rabbia di chi per curarsi deve aspettare mesi, recarsi in strutture che operano in altre città o rivolgersi al privato, abbiamo verificato la situazione delle liste di attesa per accedere alle prestazioni del Poliambulatorio della ASL di via Giustiniano ad Aprilia.
Per questo motivo, ci siamo recati presso il “Tribunale per i diritti del malato” di Aprilia – che ringraziamo per la collaborazione –, chiedendo di esporci il quadro della situazione.
Quello che emerge è drammatico.
I dati del dicembre 2015 lasciano già pochi dubbi sulla gravità della situazione, mostrando un peggioramento rispetto al 2014.
Le liste di attesa sono lunghissime, e variano dal marzo 2016 (pneumologia) al novembre dello stesso anno (ortopedia e neurologia).
In alcuni casi invece, la lista per il 2016 era ormai già chiusa, come ad esempio per i reparti di cardiologia (funzionante solo per i malati cronici), oculistica e diabetologia.
Per neuropsichiatria infantile sono state registrate addirittura 300 visite in attesa.
Altri servizi sono completamente assenti: si tratta di reumatologia, chirurgia, endocrinologia, nefrologia, otorinolaringoiatria, angiologia, urologia.
Stesso discorso per le indagini – continuano gli esponenti di “Aprilia possibile” -, anche le più comuni.
Fatta eccezione per gli esami mammografici, presso la ASL di Aprilia non sono disponibili Rx, T.A.C., risonanza magnetica, holter, ecografia, eco-color-doppler, colonscopia, gastroscopia e radioterapia.
Dal “Tribunale” inoltre ci informano, in attesa di dati più recenti, che la situazione per il 2016 è ulteriormente peggiorata.
Tutto questo a discapito della salute dei cittadini, e non solo.
Anche le tasche degli apriliani ne risentono, perché ci si vede costretti a rivolgersi a strutture private.
In perfetta sintonia con quanto emerso su indagini nazionali recenti riguardo la sanità pubblica, tra tagli lineari alla spesa e revisioni dei costi le strutture pubbliche stanno subendo un lento e progressivo strangolamento, a solo vantaggio delle strutture private”.
Nella parte conclusiva del comunicato, i responsabili di “Aprilia possibile” si chiedono quali siano le intenzioni delle autorità.
E chiedono ad esse di esprimersi pubblicamente sulla questione:
“Ci si chiede quale sia il parere del Presidente della Regione Lazio riguardo alla salute dei cittadini da lui amministrati.
Continuare ad agevolare l’interesse dei privati, con strutture di eccellenza ma specializzate spesso nella cura di pochi (seppur difficili) casi, investendo solamente in università e centri specializzati creando così con i soldi pubblici una sanità a vantaggio di pochi casi, oppure ritornare a pensare ad una sanità che torni ad essere diffusa, di ottima qualità e pronta a soddisfare le esigenze di tutti i contribuenti, potenziando con macchinari e risorse umane le unità territoriali?
Facciamo presente tra l’altro che ad Aprilia la situazione riguardo la sanità è gravissima, e non solo per quel che riguarda il Poliambulatorio.
Soprattutto considerando che la città è ormai vicina ai 75 mila abitanti.
E che il Distretto 1 (Aprilia, Cisterna, Cori e Rocca Massima), è quello con il più alto tasso di mortalità per tumori, superiore al valore provinciale.
Oltre a chiedere una risposta chiara su questo punto al Presidente Zingaretti, chiediamo che anche da parte del Sindaco Antonio Terra – massima autorità comunale in ambito sanitario – vi sia la presa di coscienza di questa situazione drammatica, e l’impegno ad intervenire nel più breve tempo possibile.
Da parte nostra, come “Possibile” non smetteremo mai di impegnarci in difesa dei diritti dei cittadini, soprattutto di fronte a tematiche fondamentali come la salute e l’ambiente.”
Questo, dunque, il testo del comunicato redatto dal gruppo “Aprilia Possibile”.
Una serie di dati ufficiali che non lasciano spazio ad interpretazioni.
Si attende ora la replica delle parti in causa.
di Massimo Pacetti