Il presidente del Comitato No Biogas No Discarica ha incontrato nella mattinata odierna un giornalista di Rai Tre.
Durante la chiacchierata il presidente ha illustrato al suo noto accompagnatore tutte quelle discariche presenti che si trovano nelle località limitrofe di Velletri.
Tanta la rabbia, l’indignazione e la paura che il territorio alle porte di Aprilia potrebbe nel tempo morire, appassire. I residenti di questo bombardato territorio che si districa tra campi, vigneti, coltivazioni di kiwi su larga scala, che si fregiano del marchio Dop, combatte da tempo contro la costruzione di una nuova centrale biogas e una discarica da 40 mila tonnellate. Una bomba ad orologeria quindi per i lavoratori, che se non corrono ai ripari, come già stanno facendo, si troveranno a vivere al ridosso di bacini contaminati e un territorio inquinato. Ciò contribuirebbe ad un calo dell’economia e della qualità dei prodotti esportati in tutto il mondo, lavorati con passione da chi di terra se ne intende.
Questo è l’argomento portato alla luce dal presidente del Comitato No Biogas No Discarica Gianluca De Felice al giornalista di Rai Tre Fabio Masi, il quale ha ascoltato tutte le preoccupazioni e le rimostranze dei presenti, per montare poi un servizio che andrà in onda su Blob domenica prossima alle ore 20. “Siamo tutti agricoltori preoccupati per le discariche che ci stanno facendo nelle nostre zone – spiega il presidente -. Dopo tanti anni di sacrifici, lavoro, investimento, ci stanno prendendo nuovamente per i fondelli. Con le discariche verrebbero rovinati tutti i sacrifici fatti”.
I timori che più allarmano gli agricoltori sono relativi alla pessima qualità di vita e del lavoro che si andrebbe a creare qualora la centrale fosse installata e la stessa verrebbe ubicata nel bel mezzo dell’agricoltura, distruggendo tutto ciò che tocca. A tal proposto il presidente Gianluca De Felice specifica l’importanza della certificazione biologica, per mantenere un certo spessore qualitativo dei prodotti e ribadisce la straordinaria tipicità dei prodotti nostrani: “Questa è una zona definita IGP prima nel mondo per qualità: l’Italia è tra i primi esportatori nel mondo, produce i migliori vini proprio su queste terre, insieme a tante altre delizie come olio, fragole, ortaggi”.
Con l’installazione dell’Ecomostro, a tutta la zona sud di Velletri non resterà niente. I partecipanti alla riunione di questa mattina hanno ribadito con fermezza che a causa della discarica i prodotti perderebbero mercato e del lavori di una vita non resterebbe niente, soprattutto perché – sostiene la Coldiretti di Velletri – Lanciano: “Tutte le aziende sono a conduzione familiare”. Altro rischio è l’inquinamento delle falde acquifere di Carano che alimentano Aprilia, Anzio, Nettuno e il sud pontino, tema a cui ha fatto riferimento Antonio Beccia, un vivaista, che si sofferma anche su alcuni articoli apparsi su diverse testate locali, che parlavano di uno scarico di rifiuti avvenuto in passato e supplica quindi gli organi competenti a verificare tale possibile fatto. Altri comitati presenti come quello denominato BioMassacro, sottolinea una mancanza di attenzione e considerazione per le aziende agricole, asso portante della nostra economia, incentivando invece con continuità quelle industriali, carenti di materie prime.
Chiaro e forte il messaggio del Comitato, che invita a non trasformare le terre in discariche.
Inoltre il 20 di novembre ci sarà una manifestazione in Piazza del Comune a Velletri, con l’intento di far capire all’Amministrazione l’importanza fondamentale di abbandonare ogni singolo spiraglio di luce a favore del progetto; mentre per domenica si ricorda ore 20 su Rai Tre con Blob.
Melania Orazi