Droga rinvenuta in una cella del carcere di Velletri.
Si suppone che, avendo dei concreti sospetti, alcuni detenuti nei giorni passati sarebbero stati tenuti sott’occhio dagli agenti di polizia penitenziaria. Quest’ultimi, avrebbero svolto diverse operazioni interne alla struttura, che hanno portato al ritrovamento di un cellulare e di una pennetta USB, contenente dei documenti, che tutt’oggi i tecnici starebbero ancora analizzando. Alla luce di ciò le perquisizioni all’interno del carcere sono proseguite fino al rinvenimento in una cella di sostanze stupefacenti, ossia hashish. Tuttavia, le indagini al riguardo sarebbero ancora in corso.
Inoltre, negli stessi giorni, un detenuto avrebbe tentato il suicidio impiccandosi in cella, fortunatamente è stato avvistato in tempo da uno degli agenti di guardia che lo avrebbe salvato e condotto in infermeria, evitando un tragico epilogo. Dai primi accertamenti si presume che il condannato soffrirebbe di problematiche di natura non fisica.
Il lavoro straordinario degli agenti di polizia penitenziaria continua senza sosta, nonostante la riduzione del personale, riuscendo anche a sopperire al “piano ferie” in corso.
La capienza del carcere di Velletri è di circa 650 detenuti e non è facile gestire e garantire la sicurezza degli stessi e degli agenti di polizia penitenziaria, soprattutto quando il numero degli addetti al servizio nella casa circondariale è presente in numero ridotto. Per questo che il sindacato Sippe si congratula con il comandante che ha seguito le operazioni e con tutti gli agenti coinvolti nella stessa ed in generale, sebbene lavorino in condizioni poco congrue rispetto alla complessità e alla pericolosità del mestiere che svolgono.
Melania Orazi