Non c’è pace per i cittadini di Roma, investiti in pieno dall’attuale emergenza rifiuti. E non c’è pace neanche per le comunità dell’hinterland, tra cui Aprilia, che di questa emergenza sentono l’eco e i riflessi.
L’inchiesta pubblicata dal Corriere della Sera ha tracciato un quadro impietoso dello stato dell’arte. Il 2019, che si apre in questi giorni, è già indicato come un anno di forti difficoltà, durante il quale si stima per i cittadini della capitale anche un aumento della Tari per fare fronte ai maggiori costi di gestione della raccolta dei rifiuti solidi urbani e dell’igiene urbana.
Severe preoccupazioni per l’amministrazione capitolina guidata dalla sindaca Virginia Raggi.
“Aumento dei rifiuti indifferenziati del 3% e incremento dei costi di Ama per lo smaltimento negli impianti privati dopo il rogo al Tmb Salario dello scorso 11 dicembre. Sono cupe le previsioni per il 2019 nel settore dei rifiuti urbani nella relazione «cautelativa» inviata il 2 gennaio dall’ad di Ama, Lorenzo Bagnacani, alla sindaca Virginia Raggi, al ministro dell’Ambiente Sergio Costa, al prefetto Paola Basilone e agli assessori all’Ambiente della Regione, Massimiliano Valeriani, e del Comune Pinuccia Montanari”. Così, si legge sul Corriere, che traccia anche un elenco delle aziende che accolgono i rifiuti dalla capitale, tra cui la Rida Ambiente di Aprilia, società leader del settore sita nella frazione di Selciatella.
La Rida, come si evince dalla relazione dell’ad di Ama Bagnacani, ha ritoccato leggermente verso l’alto i costi di conferimento, passando da 141,76 euro a 144,38 euro a tonnellata (un rincaro pari a +1,8%).
“Ma con l’impianto del Salario distrutto – apre uno spiraglio il Corriere della Sera – sono terminati anche i costi di Ama, che per smaltire i rifiuti trattati in inceneritori e discariche raggiungevano 207 euro a tonnellata. Costi e benefici si vedranno quindi a fine 2019”.