Mancata giustizia, si dice, è uccidere due volte: una frase amara, retorica, e, nella giornata di oggi, sembra essere la triste verità sulla storia di Matteo, che ha lasciato otto anni fa la famiglia, la fidanzata e gli amici di sempre. Un incidente tra auto e motociclo è stato l’episodio, che oggi si somma ad un nuovo capitolo giudiziario.
L’automobilista, per un errore giudiziario legato allo status (è stato dichiarato libero e contumace) dovuto alla mancanza di un nuovo decreto di irreperibilità, ha visto decadere la sentenza della Cassazione a due anni di reclusione.
Questa la prosecuzione giudiziaria, ma la reazione spontanea e amara della comunità giovanile di Aprilia è forte, e intrisa di rabbia e incredulità: frasi brevi, commenti al veleno, o ancora di più mesta incredulità per tutti coloro che a Matteo sono legati davvero. Dopo il bel gesto del murales, come uno spiraglio di una luce in una vicenda triste, ora è tempo di stringere, nuovamente, i denti.