Sono Massimiliano Sparacio e Vittorio De Luca i due assassini di Luca Palli, ucciso dal primo lo scorso 31 ottobre mentre il secondo lo aveva attirato fuori dal bar.
Questo il risultato delle indagini condotte dai Carabinieri di Aprilia, guidati dal Tenente Colonnello Riccardo Barbera e dal Capitano Vincenzo Ruiu, in collaborazione con i colleghi di Latina.
Il fermo giudiziario è avvenuto ieri, con i due che hanno confessato una volta sottoposti ad interrogatorio.
Tutto è partito dalle immagini delle telecamere esterne al bar dove è stato commesso l’omicidio.
L’uomo che ha attirato Palli fuori dal locale era ben riconoscibile dai filmati, ma non si conosceva la sua identità.
Le indagini hanno spiegato il perché: Vittorio De Luca (classe ’85) è di Anzio, e non ha nessun legame con la nostra città.
Ha incontrato Sparacio proprio nel suo bar, dove hanno messo in piedi il piano per commettere l’omicidio.
Le telecamere non avevano però consentito di identificare l’uomo materialmente responsabile del delitto.
Dunque non era chiara l’identità di colui che aveva esploso i tre colpi di pistola (arma non ancora rinvenuta).
I primi due hanno colpito la parte sinistra del corpo di Palli, mentre il terzo è stato sparato mentre la vittima era già a terra.
Grazie all’identificazione della moto utilizzata per la fuga, i Carabinieri sono risaliti all’identità dei due killer.
“Il caso – ha affermato il Procuratore di Latina Andrea De Gasperis – si presentava molto complicato.
In un primo momento era parso un regolamento di conti di stampo mafioso, tanto che c’è stata anche una interrogazione parlamentare in merito.
Ma l’ottimo lavoro degli investigatori ha permesso di fugare questa ipotesi.
Si sta ancora indagando sui dettagli del movente, che risulta però di natura privata.
Tra lo Sparacio e Palli c’erano vecchi rancori che avevano portato il primo a denunciare il rivale”.
Una denuncia poi ritirata, ma che ha creato una forte ruggine tra i due.
Culminata nel triste epilogo dello scorso 31 ottobre.
di Massimo Pacetti