Presentata dal deputato grillino Massimiliano Bernina e Gagnarli un’interrogazione al ministro dei beni e delle attività culturali culturali, Dario Franceschini che vede protagonista il borgo di San Pietro in Formis, a Campoverde, fino ad ora non tutelato dallo Stato. A dispetto del comprovato valore, il borgo non è sottoposto ad alcun vincolo storico-archeologico, a minaccia della sua integrità.
Nei pressi del chilometro 53,00 della strada Pontina si erge questo borgo di grande rilevanza storica e archeologica. Il sito è stato teatro di importanti, come la Battaglia di Campo Morto nel 1482, che ha visto protagonista il duca di Calabria contro le truppe pontificie. Inoltre, fu insediamento antichissimo a partire circa dal 2000 a.C., sede di in una villa romana con una fra le più rare attestazioni del primo cristianesimo in area pontina.
L’intero comprensorio, oltre al valore storico-archeologico ha rilevanza idrica, in quanto ospita condutture e raccolte d’acqua nell’intera area e sotto gli edifici; queste spiega l’origine del nome « in formis ».
Nel 2007 la società « Fiamma 2000 » ha ottenuto dal comune di Aprilia il permesso per realizzare una stazione di servizio carburanti nei pressi del borgo ed il via libera alla costruzione arriva nel novembre 2009.
Dopo le petizioni spontanee presentate da un gruppo di cittadini che chiedevano la sospensione delle attività edilizie, nel 2013 la Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio ha chiesto al Comune chiarimenti in merito all’attività edificatoria “iniziata senza l’iter procedurale consono per norma di legge”. Ora si chiede al ministro Franceschini di riconoscere a San Pietro in Formis lo status di sito di interesse culturale nazionale, storico-archeologico e architettonico-ambientale.
Melania Limongelli