Latina: arrestati i ladri di gasolio dell’oleodotto ENI

Sventato furto di gasolio dall’oleodotto Eni: due i malviventi in manette.

Questa mattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Latina, da tempo in stretto contatto con gli addetti alla sicurezza dell’ENI per far fronte ai molteplici tentativi di furto di carburanti, hanno tratto in arresto gli autori di un elaborato piano per asportare grandi quantitativi di gasolio dall’oleodotto Gaeta -Pomezia. Nella tarda serata di ieri i Carabinieri sono stati avvisati dalla squadra di vigilanza addetta al monitoraggio del citato oleodotto di un possibile allaccio abusivo nella zona di Via albanese a Latina. Immediato l’intervento dei militari che grazie all’ausilio dei tecnici dell’ENI sono riusciti a risalire alla struttura ove la tubatura abusiva conduceva.

In passato i malviventi, a quanto pare non nuovi a questo genere di operazioni,  si erano serviti di apprestamenti provvisori mentre questa volta è stato affittato un capannone industriale, all’interno del quale è stato realizzato un complesso sistema di pompaggio ad erogazione controllata che consentiva di aspirare piccoli quantitativi di carburante. Ciò ha reso difficoltosa la captazione della diminuzione di pressione eludendo in questo modo i sistemi di monitoraggio dell’ENI. Il carburante sottratto veniva immagazzinato in due grandi sacche dalla capienza di ben 50.000 litri circa cadauna per essere successivamente trasferito.

I Carabinieri, dopo aver consentito ai tecnici di interrompere l’erogazione abusiva e di mettere in sicurezza l’oleodotto, hanno effettuato un servizio di appiattamento all’interno del capannone che ha consentito di sorprendere i due malviventi giunti nel capannone nel corso delle prime ore della mattinata. I militari hanno prontamente bloccato e tratto in arresto V.V. 40 enne, Lituano e M.A. 46 enne, di origini russe,entrambi incensurati. L’impianto abusivo è stato sequestrato e subito dopo affidato ai tecnici dell’ENI per effettuare accertamenti relativi al caso. Gli arrestati sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza in attesa del giudizio direttissimo.

di Jacopo Cascone

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