Terni, Pescara, Caserta, Roma e zone della provincia di L’Aquila e Latina: questi i territori investiti dall’Operazione Babylonia portata a termine da Guardia di Finanza e Carabinieri.
Nella giornata di ieri le forze dell’ordine hanno posto sotto sequestro dieci società, per un capitale totale di 6,5 milioni di euro.
L’operazione è partita lo scorso anno, quando furono emesse 23 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di affiliati a due associazioni a delinquere finalizzate ad usura, estorsione, riciclaggio di denaro e reimpiego illecito di beni e capitali.
Il tutto aggravato dal metodo mafioso.
Nel primo step dell’operazione furono sequestrati agli arrestati (cui si affiancavano altre 26 persone indagate a piede libero) beni per oltre 280 milioni di euro, compresi alcuni bar posseduti nella Capitale.
Il prosieguo delle indagini ha poi portato a galla il collegamento tra i 23 arrestati ed altre dieci società, i cui capitali sono stati posti sotto sequestro.
Nelle città indicate, e dunque anche nella provincia di Latina, sono ancora in corso i controlli di Finanza e Carabinieri, intenzionati a smantellare del tutto le organizzazioni criminali individuate nell’Operazione Babylonia.
di Massimo Pacetti