Chi inquina l’ambiente paga. E’ stato approvato il disegno di legge sul tema ambientale il quale stabilisce multe severe a chi contamina e degrada l’ambiente. Dal 2 Febbraio infatti sarà punito chi getterà a terra mozziconi di sigaretta: il trasgressore potrebbe incorre al pagamento di una multa che va da 30 a 300 euro. Il nuovo provvedimento affronta tematiche ecologiche/ambientali, puntando anche a dinamiche diversificate ma comunque di interesse collettivo, come il divieto di pignoramento per gli animali d’affezione, da compagnia o utilizzati per fini terapeutici e assistenziali.
Le istruzioni del nuovo Ddl riguardano in maniera particolare la tutela ambientale in tutti i suoi aspetti: gestione dei rifiuti, la difesa del suolo e del sottosuolo, energia rinnovabile, e così via. Tuttavia l’articolo 40 del suddetto Ddl è volto a contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti derivanti da prodotti da fumo ed altri materiali concernenti spazzatura di piccole dimensioni, ad esempio scontrini, gomme da masticare e quant’altro. Il divieto prevede anche la tutela del suolo, delle acque e negli scarichi, purtroppo attualmente intasati e inquinati dai materiali citati pocanzi.
Questione importante è l’atteggiamento che i Comuni dovranno adottare per rendere attuabile tale legge. Secondo quanto disposto dal Ddl, i municipi dovrebbero installare nelle strade, nelle aree verdi e nei luoghi di aggregazione sociale particolari raccoglitori per la raccolta dei mozziconi di sigaretta.
Inoltre rimuovere dalle strade i mozziconi di sigaretta e le gomme da masticare ha un costo notevole per ogni Comune: a Roma infatti – secondo stime recenti – si spende circa 5 milioni e mezzo di euro per togliere soltanto le chewing-gum.
Ovviamente rientriamo sempre nel discorso, in merito al quale, il cittadino “italiano medio” abbisogna di penalità pecuniarie e di regole rigide che fungano da intimidazione e deterrente per far rispettare quelle regole che, invece, dovrebbero essere ottemperate solo con il buonsenso e l’educazione civica.
In merito alla situazione appena descritta siamo curiosi di vedere come il Comune di Aprilia deciderà di stare al passo.
Melania Orazi