Le truffe agli anziani, secondo una casistica, sembrano aumentare vertiginosamente. Gli stratagemmi utilizzati dai truffatori sono diversi, dal ritrovamento di un prezioso anello per strada, l’invenzione di un debito di un parente da saldare al più presto.
L’aumento vertiginoso dei reati avrebbe indotto la Polizia di Stato a creare un vademecum con all’interno consigli utili per evitare spiacevoli incontri.
Si è passati dagli scippi a persone in preghiera nei cimiteri, agli appartamenti svaligiati agli stessi tramite i documenti prelevati dalle borse rubate. Di fatti un complice interveniva per comunicare il presunto ritrovamento della refurtiva, tranquillizzando la vittima dello scippo; nel frattempo, però, l’appartamento della malcapitata vittima veniva svaligiato.
Questa è solo l’ultima trovata di un lungo elenco che cronologicamente risale all’alba dei tempi, a cominciare dai falsi sacerdoti che, con la scusa della benedizione domestica, approfittavano per studiare i punti strategici di un appartamento. Successivamente passavano la palla a dei complici che, dopo un certo periodo di tempo, si presentavano all’inquilino in veste di Vigili del Fuoco o Carabinieri e, con la scusa di un allarme o di un’emergenza, invitavano il proprietario a recarsi sul balcone. Salvo poi isolarlo e colpire sul bersaglio precedentemente inquadrato dal complice.
Gli esperti consigliano di verificare sempre la reale identità di coloro che si presentano alla porta e si identificano come operai o tecnici mandati dagli enti, oltre che la classica raccomandazione di non aprire la porta agli sconosciuti. I consigli riguarderebbero anche gli impiegati di banca e di uffici postali, i quali trovandosi di fronte alla richiesta di un prelievo di una grande somma di denaro da parte di un anziano, sarebbe importante che l’operatore tenti di capire cosa stia succedendo.
Melania Orazi