Effettuavano investimenti in campo edilizio per conto della Camorra, così la Guardia di Finanza ha messo in atto l’operazione “Domus Aurea 2”.
Tre persone, due uomini ed una donna, hanno subìto il sequestro di circa 20 milioni di Euro da parte delle Fiamme Gialle nella giornata di oggi.
Le imprese riconducibili ai tre riciclavano e reimpiegavano i proventi delle attività illecite del clan Mallardo, egemone nel comune di Giugliano in Campania e nei territori limitrofi.
La confisca arriva a distanza di circa tre anni da una serie di sequestri eseguiti nei confronti delle stesse persone.
Grazie alle dichiarazioni rese da diversi collaboratori di giustizia circa l’esistenza di una cellula camorristica federata con il noto clan, sono state smantellate le ramificazioni che si erano estese fino alla Capitale.
Gli accertamenti patrimoniali – effettuati nei confronti di 94 persone fisiche e giuridiche – hanno permesso di ricostruire un vero e proprio gruppo imprenditoriale, composto da diverse società.
I destinatari della confisca effettuavano ingenti investimenti, principalmente nel settore delle costruzioni edilizie per conto dell’organizzazione camorristica.
Nel decreto messo in esecuzione dalle Fiamme Gialle capitoline, infatti, si rileva come
“I tre soggetti abbiano due caratteristiche in comune.
Ovvero:
a) sono legati da vincoli di sangue o comunque parentela con tale gruppo criminale;
b) hanno una propria attività imprenditoriale avviata, secondo il metodo indicato da più collaboratori.
I quali hanno chiarito come i Mallardo cercassero sempre quali loro interposti fittizi, soggetti che avessero una loro ‘credibilità’ imprenditoriale.
In modo che risultasse più difficile poterne individuare l’interposizione.”
È stato inoltre svelato il cosiddetto “sistema dei mutui”, utilizzato per effettuare investimenti illeciti.
La “holding” criminale ha, in tal modo, accumulato un enorme patrimonio mobiliare ed immobiliare.
Del tutto incongruente, però, con i redditi dichiarati dagli interessati.
Ai tre è stata applicata la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.
I beni confiscati, per un valore complessivo di circa 20 milioni di €, si dividono in diverse categorie.
Si parla del patrimonio aziendale e relativi beni di 5 società con sede nelle province di Roma e Napoli.
Di quote societarie di 1 società con sede nella provincia di Napoli.
Ben 74 proprietà immobili (fabbricati, terreni e posti auto) site in Roma e nelle province di Roma, Napoli e Caserta.
Inoltre, sono stato requisiti 15 autoveicoli e rapporti finanziari delle varie ditte di copertura.
L’esecuzione del provvedimento è in corso ad opera di oltre 30 Finanzieri nelle città di Roma, Napoli e Caserta e in provincia di Latina.
di Massimo Pacetti