Sono 156 le risorse web (ovvero siti, app e pagine social) sequestrate dalla Guardia di Finanza nell’ambito di una operazione volta a smantellare il traffico di prodotti commerciali contraffatti.
Il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche mantiene sotto controllo il traffico web incentrato sulla vendita online di prodotti commerciali, proprio al fine di individuare eventuali irregolarità nell’ambito dell’e-commerce.
Ieri è stato chiuso un grosso giro di prodotti contraffatti, su cui le Fiamme Gialle stavano investigando da tempo.
Due i fattori che hanno insospettito gli investigatori: il prezzo eccessivamente basso dei prodotti rispetto ai valori di mercato e l’utilizzo di piattaforme non ufficiali.
“Le attività che si pubblicizzano sul Web senza riferimenti precisi sul proprio titolare o ragione sociale e della relativa sede di esercizio – spiegano gli inquirenti – sono indice di anomalia.
L’intento è proprio quello di celare l’identità di chi propone i prodotti contraffatti.
Solitamente tali informazioni sono fornite dai siti Web di e-commerce nei quali, tra l’altro, deve essere esposta obbligatoriamente la partita I.V.A. del venditore“.
Vista la notorietà dei brand oggetto di indagine (Armani, Adidas, Hogan, Prada, Louis Vuitton, Rolex, Gucci, Chanel, Rayban), la mancanza di tali informazioni ha acuito i sospetti della Nucleo Frodi Informatiche, che ha approfondito le proprie indagini arrivando alla chiusura delle 156 risorse web.
Le pubblicità via social network erano il metodo più diffuso per commercializzare i prodotti contraffatti, vista l’accessibilità gratuita a queste piattaforme.
I reati contestati ai responsabili di queste frodi sono contraffazione di marchi e segni distintivi, ed anche introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi.
di Massimo Pacetti