Rifiuti: l’ennesimo appello del Comitato Fossignano.

“A cosa servono gli esposti? A perdere tempo”.

Risale a qualche giorno fa l’ultimo attacco del Comitato di Quartiere Fossignano  all’operato del Sindaco Terra, in merito alla situazione di quasi totale abbandono in cui verte il quartiere:

“Nonostante una delle nostre segnalazioni riguardanti una discarica, nulla purtroppo è cambiato a distanza di anni. Cerchiamo di seguire ciò che questa Amministrazione ci chiede, purtroppo siamo costretti ancora una volta a sentirci abbandonati.
La discarica segnalata proprio un anno fa, è ferma fra i meandri burocratici tra un ufficio e un altro. A farne le spese in tutti i sensi siamo noi cittadini.
Altro caso dove vengono bruciati settimanalmente rifiuti di ogni genere, segnalato con materiale fotografico, ancora irrisolto.
Ci chiediamo a questo punto a cosa servano le segnalazioni, a cosa servano gli esposti? Per quanto ci riguarda solo a perdere tempo”.

Il problema dei rifiuti in via Fossignano, Via delle Acque Alte e nelle varie traverse è davvero ingente. Qui il “porta a porta” è arrivato da quasi un anno. Non sembra, tuttavia, aver agevolato la situazione, né tanto meno pare sia servito a sviluppare una certa coscienza ecologica in alcuni residenti che continuano, imperterriti, ad abbandonare i propri rifiuti nelle piazzole dove una volta erano situati i vecchi secchi dell’immondizia, o a lanciarli direttamente in mezzo alle sterpaglie incolte – a gravissimo rischio di incendio.
Dobbiamo infatti dire grazie al tempaccio di quest’estate che stempera i fuochi sul nascere, se i tanti lotti abbandonati non hanno ancora ospitato (gravi) incendi, dal momento che molti residenti, senza remore, bruciano cataste di rifiuti di ogni genere nei giardini di casa, a pochi metri delle abitazioni adiacenti.
Queste le domande fondamentali cui molti cittadini non riescono a darsi risposta: perché, a quasi un anno dall’inizio del porta a porta, continuano a passare i vecchi camion dei cassonetti? Non sarebbe questo un atto che darebbe a molti adito a depositare i propri rifiuti sulle vecchie piazzole, nonché un costo aggiuntivo per il Comune che ha già tanto investito nel Porta a Porta? Perché allora non sistemare negli appositi spazi telecamere come deterrenti, o per individuare con facilità gli inadempienti? Domande e proposte cui l’Amministrazione non ha ad oggi dato alcuna risposta.

C’è poi la questione della discarica a cielo aperto, segnalata da anni, e lasciata al macero a pochi passi da uno splendido bosco naturale. La discarica in questione, in Via Tirso, si estende lungo un intero viottolo d’accesso ad un’abitazione diroccata e consta di divani, materassi, tubi, tessuti, sedie, scatoloni, mobili in legno e pezzi di plastica d’ogni tipo e dimensione, il tutto in palese stato di decomposizione nel bel mezzo di un terreno incolto.
Sorgono poi piccole “discariche private” in Via Biferno, dove i residenti, da anni, accumulano materiali vari, molti dei quali altamente inquinanti. Analogamente a quanto avviene nel quartiere di Campo di Carne, a nulla servono i decreti del Sindaco per la manutenzione dei lotti, se poi non vengono attuati controlli effettivi su tutto il territorio.

Purtroppo il problema dei rifiuti non è l’unico a turbare i cittadini di Fossignano.
Ancora una volta, i lavori per la rete fognaria sono fermi da almeno un anno e i residenti hanno stipulato, mediante il comitato di quartiere, un accordo privato con la ditta Ecolservice- non manca ovviamente chi con tubature abusive preferisce riversare i propri liquami in strada. Ne consegue automaticamente il problema dei ratti di fogna, che appestano i fossi ai lati delle vie principali e che spesso non esitano ad entrare nelle abitazioni.
Come l’ultima segnalazione ci fa presente, gli esposti dei cittadini -che si susseguono senza interruzione dal 2005 ad oggi- puntualmente si perdono in “meandri burocratici”, senza giungere ad una soluzione concreta. Al contrario, la frustrazione ed il senso d’abbandono dei cittadini di Fossignano si concretizzano in una crescente sfiducia nell’operato dell’Amministrazione.

 

Sofia Boni

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