Utilizzavano una cava di pozzolana abbandonata come discarica abusiva.
Ma la Polizia ha scoperto tutto.
È in corso dalle prime luci dell’alba una vasta operazione della Polizia di Stato di Latina, coordinata dal Servizio Centrale Operativo.
L’azione ha permesso di sgominare un complessa organizzazione criminale dedita al traffico illecito e sversamento di rifiuti pericolosi.
Ben 22 le persone destinatarie di provvedimenti restrittivi, richiesti dalla Direzione Distrettuale Antimafia ed emessi dal GIP presso il Tribunale di Roma.
I poliziotti hanno scoperto che, a partire dal marzo del 2016, una cava di pozzolana dismessa da anni era stata trasformata in una enorme discarica abusiva per rifiuti tossici.
In corso anche l’esecuzione di sequestri di beni a carico degli indagati.
Grazie all‘utilizzo di sistemi di videosorveglianza ed intercettazioni, si è scoperto un intenso traffico di veicoli pesanti che, anche in orario notturno, trasportavano illegalmente rifiuti tossici.
I quali venivano immediatamente interrati con pale meccaniche.
Le indagini sono state condotte dai poliziotti del Servizio Centrale Operativo, della Squadra mobile di Latina e della Polizia Stradale di Aprilia.
Identificati come centro della filiera illecita un 53enne romano ed il figlio 22enne.
Indagati, insieme ai due, anche numerosi imprenditori delle province di Roma e Latina.
Molti dei quali operanti nel settore del recupero e dello smaltimento dei rifiuti.
L’indagine ha condotto anche al sequestro di società, quote societarie, fabbricati ad uso civile ed industriale e terreni.
Il giro d’affari messo su dall’organizzazione ha fruttato nel tempo svariati milioni di euro.
di Massimo Pacetti