I cittadini a passeggio per Piazza Roma, o che da questa mattina si recano presso i pubblici uffici di Piazza Roma, non hanno potuto fare a meno di notare 3 concittadini fermi sulle scalinate del Municipio. Sguardi, curiosità, cartelli e.. due carrozzine.
“Sono qui per mio fratello e mia madre. Il sit-in non stop è legata fortemente all’ingresso di mio fratello presso Il Giardino dei Sorrisi, centro di socializzazione appena ristrutturato. Questa faccenda – racconta Donatella – va avanti da circa otto mesi. Mio fratello è stato per 13 anni al Centro Armonia di Latina, e a luglio è stato mandato via per la fine del progetto dove era incluso, insieme ad altri 34 ragazzi. Massimo è stato per oltre vent’anni al Giardino dei Sorrisi, dopodiché ci siamo spostati ad Armonia, struttura che prima di Borgo Piave era a Cisterna di Latina“.
Aprilia, Latina e ancora Aprilia: perché protestare allora? “Ad ottobre ho fatto richiesta per l’ingresso nel Giardino dei Sorrisi: era in ristrutturazione. I primi giorni di dicembre ho parlato con i direttori Adipietro e Ciarlo della ASL per far sì che Massimo potesse accedere alla struttura per socializzazione e riabilitazione. I due direttori mi hanno garantito l’ingresso di mio fratello entro il 15 gennaio 2015 previa visita ASL. Mi hanno rimbalzato per vari uffici, e sono andata a parlare con l’Assessore Eva Torselli poco dopo il 15 gennaio. Anche l’Assessore – aggiunge Donatella – mi ha detto che mio fratello non poteva accedere in quanto la struttura era in ristrutturazione. Il Giardino dei Sorrisi ha riaperto ad aprile, e lei mi ha garantito che si stava muovendo per sbloccare la lista d’attesa bloccata da tre anni e far entrare Massimo con provvedimento d’urgenza. Ho scritto anche al Sindaco Terra il 20 marzo, e lui conosce la situazione. Il giorno dopo mi viene detto di attendere una decina di giorni, e che Massimo sarebbe stato inserito. Dopo queste bugie, e la richiesta di incontro con il Sindaco, speravo di poter risolvere la questione ad un tavolo“.
“Il 25 marzo, dopo aver scritto ai dirigenti ed averli informati su leggi nazionali e sul trattato di Lisbona, è stata sbloccata la lista d’attesa bloccata da tre anni. Non c’è stato nessun provvedimento d’urgenza per mio fratello. Credo che non ci sia la volontà – conclude Donatella – di far accedere nessuno perchè mancano i fondi per assumere OSS. Tutti i nostri figli sono uguali: quelli gravi, per assurdo, sembrano avere meno diritti perchè costano di più. Ieri il Sindaco ed il direttore della Multiservizi mi hanno informato che la dottoressa della ASL incaricata delle valutazioni domiciliari si è dimessa la passata settimana. Ora bisognerà aspettare gli infiniti tempi burocratici“.